FIRENZE. Al via stamani “Didacta Italia”, la fiera per la scuola ‘importata’ dalla Germania che animerà fino a venerdì, per tre giorni, la Fortezza da Basso di Firenze con 150 espositori, 93 workshop ma anche mostre, convegni e seminari sul futuro della scuola. E nel primo giorno di fiera la Regione Toscana firma un protocollo d’intesa con il ministero dell’istruzione, università e ricerca per l’attuazione del piano nazionale per la scuola digitale. A siglarlo c’era la stessa ministra Valeria Fedeli, già contenta di questa prima edizione di Didacta”. “Qui ogni anno – dice – dovranno incontrasi le migliori esperienze e le buone pratiche”.
Con il protocollo sulla scuola digitale la Regione si assume l’impegno a cablare ed attrezzare gli istituti dove ancora non si naviga veloci su internet. La Regione ha investito e continua ad investire risorse importanti per portare banda larga e ultralarga ovunque, anche nei territori più periferici. “Ma scuola digitale vuol dire anche formare e aggiornare gli insegnanti, vuol dire facilitare le ‘alleanze formative’ tra scuole, enti di formazione e imprese per lo sviluppo delle competenze digitali essenziali per l’industria 4.0” annota l’assessore all’istruzione, alla formazione e e al lavoro Cristina Grieco, che per la Regione ha firmato l’intesa oggi con il ministero. Vuol dire anche sostenere la creazione di start up, dar vita ad esempio a Fab Lab, progetti educativi di zona e laboratori del sapere scientifico che già coinvolgono anche gli alunni della primaria. “Tante azioni – conclude l’assessore – che in parte già esistono e che vanno messe a sistema”.
“Didacta – spiega – costituisce appunto un’occasione di confronto. di scambio delle pratiche migliori, di dialogo con le scuole e con il mondo produttivo per realizzare queste ed altre sinergie”. “Le Regioni – ricorda – hanno mantenuto la competenza esclusiva sulla formazione professionale, finanziano con risorse proprie o con fondi europei i percorsi post-diploma (ITS e IFTS), sono attori principali nella costruzione di “alleanze formative” con il mondo del lavoro e nella realizzazione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente, hanno un ruolo di primo piano nella determinazione dell’offerta di servizi educativi per la prima infanzia, nella realizzazione dei poli da zero a sei anni, nella programmazione degli interventi di edilizia scolastica e dell’offerta formativa territoriale”. “La sfida che abbiamo di fronte – conclude – è di quelle fondamentali per lo sviluppo del Paese”.
Ma parte di quel mondo della scuola digitale che guarda al futuro in fondo già esiste e passando da Didacta lo si nota, come non mancano le buone pratiche di alternanza scuola-lavoro. Così davanti ai pannelli che ricordano l’esperienza di Don Milani, a cui questa prima edizione della fiera è stata dedicata, e di fianco l’esperienza delle scuole “Senza zaino”, trovavi oggi  i ragazzi dell’alberghiero di Montecatini e Firenze che allo stand della Regione preparavano snack e cocktail per i visitatori. C’erano gli studenti dell’agrario di Firenze a mostrare i loro prodotti. C’era anche l’agrario di Siena, specializzato in viticoltura e enologia, 470 iscritti, dieci ettari di vigne da coltivare e una filiera cortissima e quasi interamente interna, salvo per lo scasso del terreno: hanno presentato i loro cinque vini e in particolare il rosato di uve sangiovese. migliore della categoria all’ultima edizione del concorso Bacco Minerva ed utilizzato anche per il brindisi con la ministra Fedeli.
Trovavi anche stampanti e scanner a tre dimensioni, dove mondo reale e mondo virtuale si legano in un flusso continuo. E trovavi infine i robot utilizzati nei laboratori attivi fin dalla scuola primaria e quelli costruiti con i mattoncini della Lego all’istituto tecnico tecnologico Fedi-Fermi e al Capitini di Pistoia. Gli studenti vi lavorano tutto l’anno. Assemblano i robot, li programmano, li inventano e ne scrivono pure i codici: come per l’algoritimo di un robottino che in poche decine di secondi rimette nella giusta sequenza i colori del cubo di Rubik. Sbalorditivo, anche se è più lento dell’ex studente che l’ha programmato e che il cubo, ma è uno dei più bravi in Italia, lo risolve in poco più di dieci secondi.Â
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Fonte: Regione Toscana