CAPANNORI. L’unione fa la forza. Una frase fatta, ma che rende bene l’idea dell’obiettivo dei Comuni di Capannori, Porcari, Altopascio e Villa Basilica: un piano strutturale intercomunale e una visione comune sui grandi temi come viabilità , ambiente e sviluppo economico. Il percorso condiviso è stato avviato dopo il via libera dei consigli comunali delle quattro amministrazioni comunali. Un piano strutturale che andrà a incidere sulla trasformazione di un’ampia e importante area della Piana lucchese. Quasi una città di 80 mila abitanti. Non ne fa parte Montecarlo, il cui piano strutturale è ormai già in fase di approvazione. E neppure Lucca dove è in dirittura d’arrivo.
L’ente responsabile è il Comune di Capannori che è anche il più popoloso con 46mila abitanti. Lo strumento urbanistico intercomunale sarà una sorta di corollario. Poi ogni comune entrerà nelle specificità del suo territorio. Ma per la prima volta, dopo la firma della convenzione, saranno dati indirizzi comuni, soprattutto per quei settori che coinvolgono Comuni confinanti. Ad esempio la tanto attesa rotonda al Turchetto tra Altopascio (però non è ancora nel regolamento urbanistico), Montecarlo e Porcari. Caratteristiche e obiettivi strategici del piano strutturale intercomunale sono stati illustrati ieri mattina dal vice sindaco di Capannori Silvia Amadei e dai sindaci Leonardo Fornaciari (Porcari), Sara D’Ambrosio (Altopascio) e Giordano Ballini (Villa Basilica). «C’è un ambito territoriale omogeneo dal punto di vista paesaggistico, sociale e storico, dove le dinamiche territoriali, insediative e socio-economiche si sviluppano in continuità tra loro disegnando confini spaziali sempre meno corrispondenti a quelli amministrativi», spiegano i primi cittadini. «Una sfida importante per migliorare e rendere sempre più vivibile e più sostenibile il nostro territorio».
Obiettivi specifici del piano strutturale intercomunale sono la messa in atto di azioni di programmazione e pianificazione di area vasta coerenti con le finalità dell’ultima legge regionale in materia e del piano paesaggistico regionale e lo sviluppo del territorio. Tra i settori comuni il verde (dalle colline capannoresi ai boschi e alla filiera del legno di Villa Basilica) alle industrie cartarie (la Piana ospita il polo più grande d’Europa) al tema sempre delicato e spinoso della viabilità (assi viari, sottopassi e rotonde) al recupero dei siti dismessi e senza ulteriore consumo di suolo.
Prove tecniche di Unione della Piana? Il dibattito è sempre aperto. Una collaborazione tra Comuni è già attiva sulle azioni per migliorare la qualità dell’aria (il Pac) o servizi condivisi (tra Montecarlo e Villa Basilica). Da tempo si discute anche di sicurezza e di un comando unico dei vigili della Piana. Un’ipotesi che non trova contrari i sindaci. Anche se ci sono da superare antichi campanilismi. Intanto c’è un passo importante, il iano strutturale intercomunale. Costituito anche un organo di indirizzo politico e coordinamento,
l”assemblea dei sindaci, formato dai quattro primi cittadini, ed un ufficio tecnico di pianificazione. Questo nuovo percorso infatti sarà anche una sfida per i professionisti. I quattro Comuni, tutti insieme, parteciperanno a un bando per non fare incidere i costi sui bilanci comunali.
Fonte: Il Tirreno