Lucca –
Italia Nostra ha letto con interesse l’ intervento dell’Assessore alla Cultura sulla cronaca
cittadina de Il Tirreno del 03 ottobre u.s. (“Ragioniamo sul futuro della città â€) e raccoglie
l’invito a interrogarci su turismo, città e futuro.
Le città , come le persone, devono vestire “ l’abito†che loro si addice ed il “corpo†di Lucca
è il suo centro storico con le Mura entro cui è racchiuso: la sua conformazione – con i
monumenti, le piazze ed il reticolo di strade, prodotto di una storia millenaria – condiziona
necessariamente la scelta.
Non è il culto di una fotografia antica, ma il riconoscimento del valore di quanto abbiamo
ereditato e la coscienza del dovere di conservazione di un patrimonio storico ed artistico.
Dovere che, consacrato legislativamente fino dall’unificazione del Paese, ha avuto posto tra i
principi fondamentali della carta costituzionale e trova la sua ultima espressione normativa
nel D.Lgs.22.01.2004 n.42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio).
La tutela che questo testo assicura alla categoria dei beni culturali passa attraverso tre
momenti fondamentali che sono la protezione, la garanzia della fruizione pubblica e la
valorizzazione.
Il primo di questi tre momenti è espressamente volto a scongiurarne non solo, come è ovvio,
la distruzione, il deterioramento o il danneggiamento, ma anche l’adibizione ad usi non
compatibili con il loro carattere storico o artistico.
La concreta possibilità della fruizione da parte della collettività identifica la ragione stessa
della accordata tutela, ne rappresenta lo sbocco necessario, mentre la valorizzazione richiama
quelle iniziative che mirano a dare al bene il giusto risalto e a favorirne la conoscenza e
l’apprezzamento.
Questo approccio doverosamente legalitario al tema, vale di per sé a respingere l’idea che il
futuro del centro storico possa identificarsi col turismo dei grandi intrattenimenti di massa
quali il “festival di luglio†ed i “comics†.
ITALIA NOSTRA ONLUS
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Questi implicano, infatti, per la loro realizzazione, la negazione di tutti e tre i ricordati
principi della tutela poiché sottraggono alla collettività , per tempi significativi, l’uso e la
visione di spazi e monumenti protetti, li piega ad usi incongrui e li strumentalizza a fini di
profitto, con un evidente ribaltamento della prospettiva dell’attività di valorizzazione che
pone al centro il bene culturale nella sua integrità .
La scelta, insistita, del centro cittadino come sede di quegli eventi – che meritano di essere
coltivati ma che esigono collocazioni adeguate alla loro risonanza sociale – si sta, d’altra
parte, rivelando strumento inefficace contro la crisi di residenza – e di conseguente vitalità –
che affligge il centro storico con una progressione in atto dagli anni settanta del secolo scorso
e di cui, secondo molti, avrebbe dovuto rappresentare un antidoto.
Il futuro da costruire passa attraverso la necessità di recuperare residenza all’interno delle
Mura urbane e di gestire il volano economico del turismo con accortezza, da un lato, di
individuare o realizzare altrove spazi e strutture idonee ai grandi eventi e, dall’altro, di attrarre
nel centro storico il turismo che gli è congeniale, quello continuo e discreto mosso dal
desiderio di conoscere la città e i suoi monumenti, richiamato da iniziative di effettiva
valorizzazione del suo cospicuo patrimonio di storia, di arte e di musica.
Consiglio Direttivo Italia Nostra Lucca
Fonte Verde Azzurro