Porcari (LUCCA) –
PORCARI. Tornano a scioperare i lavoratori della Snaitech. La decisione è arrivata al termine delle due ore di assemblea che ha dato mandato alla Rsu di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero da attuare nelle giornate di venerdì 27 e sabato 28 ottobre.
Una “rottura†dopo l’annuncio dell’azienda di aprire una procedura di mobilità per 13 lavoratori, dei quali 11 concentrati nella sede principale di Porcari. Lavoratori che la nuova proprietà , dopo la fusione tra Snai e Cogetech e lo spostamento della sede legale a Milano, considera in esubero rispetto alle esigenze aziendali. La mobilitazione ha un obiettivo chiaro: chiedere all’azienda di fare un passo indietro e aprire una trattativa sugli esuberi. I lavoratori si ritroveranno davanti ai cancelli per un presidio di protesta in due fasi: venerdì a incrociare le braccia saranno i dipendenti che lavorano dal lunedì al venerdì, mentre sabato saranno i turnisti a farsi sentire fuori dai cancelli dallo stabilimento dove lavorano circa 400 dipendenti.
Si apre così una nuova fase di tensione nella vicenda Snaitech dopo l’accordo del 26 maggio fra l’azienda e i rappresentanti sindacali che aveva congelato i licenziamenti fino al 31 dicembre e il ricorso alla cassa integrazione (il Fis), ammortizzatore per il terziario, attraverso il meccanismo della rotazione (per un massimo di 26 settimane) e la riduzione del personale, puntando sullo sviluppo e il rilancio del gruppo. Si trattava di 66 lavoratori, 54 nella sede di Porcari, poi ridotti in seguito alle uscite volontarie e ai trasferimenti.
Una “cura dimagrante†che ha portato a ridurre i lavoratori considerati in eccesso dall’azienda soprattutto attraverso gli incentivi all’esodo o la possibilità di trasformare il contratto da full time a part time, il tutto su base volontaria.
Il documento aveva sancito una sorta di “pax†sindacale. Poi i nuovi tagli annunciati dalla proprietà hanno fatto tornare i sindacati sul piede di guerra. «Lo sciopero sarà messo in atto la prossima settimana perché non c’erano i tempi per farlo subito – spiega Narcisa Pellegrini, coordinatrice nazionale della Fim Cisl al tavolo Snaitech – un’iniziativa necessaria dopo l’annuncio di voler aprire una nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori che si trovano collocati in cassa integrazione fino a dicembre. Auspichiamo una partecipazione numerosa perché i lavoratori che si trovano in sospeso hanno bisogno di solidarietà . Vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro all’azienda che ha deciso di licenziare ancora. Anche il Comune deve fare la sua parte per trovare una soluzione per includere questi lavoratori
che non devono esere abbandonati».
La mobilitazione arriva a pochi giorni dal vertice di Firenze fra azienda e sindacati: «Diciamo no ai licenziamenti e sì a soluzioni alternative e di garanzia per tutti i lavoratori», dice il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Rossi.
Fonte: Il Tirreno