Lucca –
San Demetrio, oggi commemorato, è venerato soprattutto nell’isola di Cipro, dove fu Vescovo. Demetrio è nome greco di chiara origine pagana. Ripete infatti il nome di Demetra, la †madre terra †dei Greci. Ma anche questo nome venne battezzato con il sangue di molti Martiri, sparsi qua e là nei vari calendari. San Demetrio era nato nell’isola di Cipro, mitica patria di Venere, che infatti veniva detta anche Ciprigna. I genitori del futuro Santo, buoni cristiani ma preoccupati della sua umana felicità , lo fecero sposare a soli 15 anni, con una dolce bambina che morì poco dopo il matrimonio.
Allora Demetrio, ancora giovanissimo, si ritirò in un monastero. Con il passare degli anni, inasprì sempre di più la sua vita di quotidiana penitenza, facendosi eremita.
Aveva quarant’anni, e intorno a lui si era creata la fama di prodigioso guaritore di anime e di corpi, quando il Vescovo lo volle suo coadiutore, consacrandolo sacerdote.
Alla morte del Vescovo, Demetrio tornò al monastero, dove venne scelto per abate. Poi, alla morte del nuovo Vescovo, la cattedra di Cipro venne offerta a lui.
Si nascose in una grotta, nota soltanto a un amico. Bisognò frustare quell’amico, per sapere dove Demetrio si fosse celato.
Portato quasi a forza sulla cattedra episcopale, resse per 25 anni il pastorale, con straordinaria pietà e grande saggezza. Morì ottantenne, nel 915. E per quanto, come abbiamo detto, la sua figura non abbia mai raggiunto larga fama ed estesa venerazione, la sua memoria non venne meno nell’isola di Cipro, dove ben quattro località ripetono il nome dell’antico Vescovo santo.
Â
Sant’ Emiliano Vescovo
Irlanda ? – Faenza, 780 ca.
Vescovo irlandese, pellegrino a Roma, morì in fama di santità , nel viaggio di ritorno, nei pressi di Faenza. Al ritrovamento del suo sepolcro, si narrano numerosi prodigi. Il suo corpo è custodito in Cattedrale a Faenza.
Patronato: Faenza
A Faenza esisteva una ecclesia s. Emiliani già nel XII secolo. Un sinodo del 1321 ordina che in tutta la città e nei borghi se ne celebri la festa. Un calendario faentino della prima metà del XV secolo ci attesta che la sua festa era celebrata il 6 novembre e dal 1512 questo giorno diventa di precetto per tutta la città . Con la soppressione Napoleonica la chiesa fu chiusa al culto e le reliquie traslate in Cattedrale.
Tutte le fonti si soffermano soprattutto sul racconto del miracoloso rinvenimento del sepolcro del santo e dei diversi prodigi che sono avvenuti nel corso degli anni. Della sua vita si sa ben poco: Emiliano era un santo vescovo irlandese, il quale venne a Roma per venerarvi le tombe degli Apostoli, ammalandosi nel viaggio di ritorno e morendo a Faenza.
Unico elemento cronologico è quello della sua morte avvenuta prima della conquista di Faenza da parte dei Longobardi di Liutprando (740), giacchè furono appunto le rovine causate dalla guerra che fecero perdere la memoria del sepolcro.
Comunque nella zona del ravvenate (come ad esempio a Lucca molto prima con San Frediano) la presenza di monaci irlandesi venuti per condurvi vita eremitica o per predicare il Vangelo ai popoli germanici o per semplice pellegrinaggio, è cosa nota. Unici elementi certi sulla vita di Emiliano sono la traslazione delle reliquie di un santo dall’esterno della città alla chiesa di San Clemente, ed una seconda a quella di Santa Maia del Conte, che da allora cominciò a chiamarsi anche s.Emiliano. questa seconda traslazione avvenne prima del 1139.
La sua memoria si celebra il 6 novembre, ed è obbligatoria per la città di Faenza.
Â
Â
Fonte Verde Azzurro