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[ALTOPASCIO] Nuova ondata di furti a Lunata rubate un paio di scarpe usate

CAPANNORI. Si sono attaccati persino a un paio di scarpe usate. Di marca, ma pur sempre scarpe. È questo il misero bottino del raid in un condominio di via dei Giomi a Lunata, una zona peraltro sottoposta al controllo di vicinato.

Ladri in stile “uomo ragno” si sono arrampicati fino a un appartamento situato al secondo piano di un condominio e dopo aver forzato una porta finestra si sono diretti verso le camere da letto, mettendole sottosopra e arraffando quanto possibile. E qua, forse infastiditi dal fatto di non aver trovato nulla di valore hanno aperto una scarpiera e trovandosi davanti alcune paia di scarpe hanno deciso che se proprio dovevano venir via a mani vuote, almeno potevano farlo con un paio di calzature alla moda.

È andata peggio ai proprietari di due abitazioni limitrofe in via Sant’Antonio a San Colombano, frazione di Capannori. In questo caso il bottino è stato più soddisfacente per i malfattori che hanno trafugato oro e gioielli (il valore della refurtiva deve ancora essere quantificato).

Stesso copione simile a quello di altri furti accaduti nei giorni scorsi, nella dinamica e soprattutto nell’orario (poco prima di cena) considerato ormai il più a rischio per le incursioni dei malviventi nelle abitazioni.

Due furti a pochi metri di distanza, con i malviventi che hanno agito indisturbati perché i proprietari di entrambe le case visitate erano usciti. Ma l’esito è stato diverso: mentre nel primo caso è stato infruttuoso con i ladri tornati via a mani vuote, il secondo è andato a segno nella casa della vicina. I ladri, dopo avere messo a soqquadro alcune stanze, sono riusciti a trovare la cassetta di sicurezza in cui erano custoditi i gioielli ricordo di una vita. E li hanno portati via tutti. Ai proprietari

non è restato che chiamare le forze dell’ordine.

Prosegue, dunque, la lunga scia di furti che non sembra avere mai una fine. Nei giorni precedenti i “topi d’appartamento” avevano colpito anche a Marginone, San Salvatore di Montecarlo e Rughi.

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Fonte: Il Tirreno