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[ALTOPASCIO] Giunta illegittima? «No, opposizione che ignora le leggi»

ALTOPASCIO. Una nomina illegittima, sostiene l’opposizione; una dimostrazione dell’ignoranza di chi si era candidato a governare, è la replica del sindaco. Motivo dell’ennesima diatriba tra maggioranza e minoranza ad Altopascio la nomina di due assessori che non scelti tra gli eletti in consiglio comunale. Nomina che, fa sapere il gruppo di minoranza “Insieme per Altopascio” è finito sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti: «Lo avevamo detto fin dal primo consiglio evidenziando che la nomina di due assessori esterni era illegittima. La nomina di Alessandro Remaschi, fratello dell’assessore regionale Marco Remaschi, e dell’architetto Andrea Pellegrini all’urbanistica, oltre che inopportuna per aspetti relativi a rapporti di parentela e potenziali conflitti d’interesse, era in chiaro contrasto con lo statuto comunale che prevede un solo assessore esterno. Oltretutto, malgrado i proclami della campagna elettorale sulla riduzione dei costi per le indennità della giunta, comportando un aumento dei costi dovuto alla nomina di un assessore in più rispetto alla precedente amministrazione. Ci fu risposto, con la consueta sicumera, che non intendevano ricevere “lezioni”. Adesso apprendiamo che sono del nostro stesso avviso anche i magistrati della procura della Corte dei Conti. Con atto notificato, dall’ufficiale giudiziario al sindaco e acquisito al protocollo il 4 agosto, si invita il sindaco a fornire le sue deduzioni imputandogli di aver procurato, con un comportamento doloso, un danno erariale alle casse comunali equivalente all’importo annuo dell’indennità di un assessore».

La replica? «Ad Altopascio non ci sono due assessori esterni, ma ben cinque, cioè tutti – scrive il sindaco Sara D’Ambrosio – e sapete perché? Perché ce lo impone la legge. Per i Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, infatti, i componenti della giunta, cioè gli assessori, devono essere nominati tra cittadini non facenti parte del rispettivo consiglio comunale, intendendo per tali coloro che o non hanno partecipato alla competizione elettorale o che, pur avendovi partecipato, anche se eletti con l’accettazione della carica di assessore si devono dimettere dalla carica di consigliere. Infatti, per i comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, come Altopascio, la carica di assessore è incompatibile con quella di consigliere comunale. Per i Comuni con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, invece, questa incompatibilità non c’è e lo statuto comunale può prevedere la nomina a assessore di cittadini non facenti parte del consiglio comunale. E qui arriviamo al punto: il gruppo di minoranza “Insieme per Altopascio” ha ravvisato un’illegittimità nella composizione dell’attuale giunta rifacendosi allo statuto comunale del 2002, quando cioè Altopascio era sotto i 15mila abitanti. Statuto però, superato nei fatti. Alla Corte dei Conti, che chiedeva chiarimenti, ho risposto in questi termini, aggiungendo che, non potendo uno statuto comunale essere in contrasto con il decreto legislativo, stiamo lavorando alla predisposizione di un nuovo statuto per adeguarlo ai cambianti

intercorsi nei 15 anni che ci separano dalla sua adozione. Di illegittimo, a mio avviso, c’è solo l’ignoranza di chi si era candidato per amministrare questo comune e non conosce neanche le leggi principali che disciplinano la composizione di un consiglio o di una giunta comunale».

Fonte: Il Tirreno