FIRENZE – L’Arpat ha effettuato le prime analisi e conferma la validità delle ordinanze sindacali prese da Porcari, Capannori e Altopascio.
«Nella tarda serata di giovedì – riporta una nota Arpat – la centrale operativa della Protezione civile ha allertato il personale reperibile di Arpat per un incendio in corso presso il calzaturificio Rox nel comune di Porcari. L’incendio si è prolungato tutta la notte e anche nella giornata di oggi, venerdì, nonostante che i Vigili del fuoco siano intervenuti in forze. Il denso fumo ha interessato anche il territorio dei limitrofi comuni di Altopascio e Capannori. I sindaci dei tre comuni, in contatto con Arpat e Asl, hanno emesso analoghe ordinanze, a titolo precauzionale, per invitare la popolazione che abita le zone raggiunte dai fumi dell’incendio a: non consumare i prodotti dell’orto se non abbondantemente lavati; tenere porte e finestre ben chiuse; non stendere biancheria all’esterno; persistere il meno possibile all’esterno evitando attività ricreative nel caso di ricaduta di ceneri lavare con acqua corrente terrazzi, davanzali».
Stando a quanto rilevato anche da Arpat, l’incendio in particolare ha interessato il magazzino nel quale sono stoccate le calzature commercializzate dall’azienda, mentre non sembra – al momento – che siano stati interessati altri locali dello stabilimento.
«Non è stato possibile accertare – dice l’Agenzia – l’effettiva natura della copertura del capannone andato distrutto, per questo è stato prelevato un frammento dello stesso per effettuare le opportune verifiche sulla eventuale presenza di fibre di amianto».
Mentre per quanto concerne le acque di spegnimento dell’incendio, queste sono state raccolte dalla rete esistente nei piazzali dell’impianto e indirizzate verso la fognatura e quindi non c’è stata dispersione in ambiente.
«Nei prossimi giorni – prosegue Arpat -, ad incendio concluso e con struttura edile in sicurezza, il Dipartimento Arpat di Lucca proseguirà negli accertamenti per individuare quali interventi dovranno essere prescritti al fine di gestire i materiali residui ed indagare la presenza di inquinanti dispersi dall’incendio sul territorio circostante. Il Settore Modellistica Previsionale di Arpat si è attivato per individuare le aree maggiormente interessate dalla possibile ricaduta delle sostanze rilasciate in atmosfera. A tal fine sono stati acquisti i dati meteo disponibili per la zona».
L’area individuata – indicata nell’immagine di Google Maps – è un’indicazione di massima, da verificare con altri eventuali elementi emersi dai sopralluoghi condotti nella zona e dalle informazioni raccolte dai Vigili del Fuoco: «è comunque improntata a criteri “cautelativi†al fine di non escludere anche aree che, in realtà , potrebbero essere state interessate in misura marginale dagli effetti dell’evento», conclude l’agenzia.
Â
Â
Fonte: Lo Schermo