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PORCARI Snaitech, destino segnato per 6 dipendenti – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

PORCARI. Per sei degli undici lavoratori in bilico della Snaitech il destino è ormai segnato.

Questi dipendenti in esubero hanno perso il proprio posto di lavoro scegliendo di lasciare l’azienda attraverso gli incentivi all’esodo. Mentre altri quattro saranno ricollocati con contratto part time nei reparti non smantellati o accorpati ed un altro dipendente ha accettato il trasferimento in altra sede.

La vertenza sugli esuberi alla Snaitech sarà definita nei dettagli nel vertice di mercoledì a Firenze, ma ormai la doccia fredda si è consumata e non sembrano esserci più spazi di manovra per una soluzione.

«Una decisione non facile, ma il rischio era quello di rimanere senza ammortizzatori sociali» sottolinea Narcisa Pellegrini, segretaria provinciale di Fim Cisl e coordinatrice nazionale al tavolo della vertenza Snai.

Il 31 dicembre infatti sono scaduti i termini per il rinnovo degli ammortizzatori sociali che erano stati ottenuti nell’accordo che aveva “sospeso” i licenziamenti fino alla fine del 2017. Inoltre non è ancora risolta la controversia con l’Inps per il riconoscimento da parte dell’ente degli ammortizzatori sociali dell’industria, dove lavoratori e azienda avevano versato per oltre dieci anni la contribuzione. Per l’azienda non sarebbe stato infatti possibile chiedere un’ulteriore proroga del fondo di integrazione salariale (la cosiddetta Fis) per i lavoratori in sovrannumero. Quattro lavoratori cambieranno mansioni e contratto di lavoro. Gli altri sei invece hanno deciso di licenziarsi in modo da garantirsi almeno gli incentivi, proposti dall’azienda per le fuoriuscite volontarie di personale.

Snaitech ad aprile aveva aperto la procedura di mobilità per 66 lavoratori, numeri che poi si sono notevolmente ridotti in seguito alle uscite volontarie, agli incentivi all’esodo e alle decisioni dei dipendenti di trasformare i rapporti di lavoro dal tempo pieno al part-time.

Poi un nuovo procedimento di licenziamento collettivo per 13 lavoratori in cassa integrazione, dei quali 11 concentrati nella sede principale di Porcari, considerati in esubero dall’azienda nata dalla fusione tra Snai e Cogetech e con la sede legale spostata nel capoluogo lombardo.

Nell’ottobre

scorso i lavoratori sono tornati a scioperare fuori dai cancelli dallo stabilimento dove lavorano circa quattrocento dipendenti e l’iniziativa per un accordo sindacale che scongiurasse i licenziamenti. Ma per alcuni lavoratori è stato un Capodanno amaro.

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Fonte: Il Tirreno