ALTOPASCIO. Sconti sulla Tari, la tassa sui rifiuti, per gli esercenti che rinunciano all’istallazione delle macchinette slot machine e delle video lottery. In pratica il Comune premierà quelle attività commerciali virtuose che rinunciano al guadagno facile. Gli uffici dell’amministrazione comunale stanno lavorando alla definizione di un meccanismo per incentivare chi non installa o toglie le slot negli esercizi pubblici e delle sale giochi. O, detta al contrario, fare pagare di più a chi le mette a disposizione dei propri clienti. Con due obiettivi: sociale, ovvero i tanti (troppi) casi di ludopatia, e come deterrente per i ladri che fanno irruzione nei bar in cerca dei soldi delle macchinette. «L’amministrazione – dice l’assessore Ilaria Sorini – vuole intervenire per contrastare la diffusione delle slot machine, sia per un motivo di sicurezza sia per un problema sociale e di legalità ».
L’assessore, insieme con il sindaco, gli uffici e la ragioneria stanno valutando varie ipotesi: aumento della Tari a chi ha le slot, diminuzione della Tari o contributo comunale a chi dismette le macchinette. «Entro una settimana decideremo la misura adottata e spiegheremo nel dettagli l’entità dell’aumento, della riduzione o del contributo. La dipendenza dal gioco d’azzardo e dalle slot è una questione molto preoccupante e difficile da risolvere».
Dati aggiornati al 2016 rilevano che Altopascio, a fronte di un reddito pro capite medio basso (se paragonato ad altri comuni della provincia) la spesa pro capite è la più alta nelle slot. Circa 1.600 euro a testa all’anno. «Una cifra allarmante che suggerisce anche un’ulteriore riflessione: spesso a essere dipendenti dal gioco, sono proprio le categorie sociali più deboli e fragili da un punto di vista economico – sottolinea Sorini – la vana speranza di poter cambiare la propria vita in un attimo innesca un meccanismo pericoloso, senza via d’uscita, che porta a un ulteriore peggioramento della vita di queste persone. Sul nostro territorio ci sono due sale slot e scommesse edaltre attività che le hanno al loro interno. Pochi sono i poteri che un sindaco ha per contrastare seriamente questo fenomeno. Con questo provvedimento vogliamo accendere un riflettore
su una questione che dovrebbe preoccuparci tutti».
Il Comune fa poi un appello a chi è vittima o conosce direttamente persone con problemi di dipendenza: «Se vogliono possono mandare segnalazioni in modo riservato, garantendo l’assoluta riservatezza, per aiutare chi ha bisogno».
Fonte: Il Tirreno