Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Il principe dei coiffeur finisce nel mirino del fisco. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza su richiesta della procura della Repubblica ha notificato un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice delle indagini preliminari nelle mani di Maurizio Serretti, 65 anni, nato a Riparbella (Pisa), residente a Viareggio, legale rappresentante della società «Gest srl» con sede ad Empoli. Stando agli inquirenti il noto parrucchiere non avrebbe versato nei termini previsti l’imposta sul valore aggiunto dovuta annualmente.
In sostanza Serretti, in relazione all’anno 2015 e stando al modello Unico 2016, doveva versare 292.336 euro come Iva. Non avendo ottemperato il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Pezzuti ha disposto il sequestro preventivo per equivalente delle somma di denaro nella disponibilità dell’indagato delegando la Procura – della vicenda si occupa il sostituto procuratore Lucia Rugani – la ricerca della somma e l’individuazione di beni di valore equivalente. Il magistrato ha delegato la polizia giudiziaria della Tributaria della Guardia di Finanza che ha eseguito il provvedimento nella sede della Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo in via Lungarno Pacinotti nel centro Pisa.
L’INDAGINE PENALE
Con sentenza del 19 febbraio 2016 la Corte di Cassazione è intervenuta sulla configurazione dell’ipotesi delittuosa prevista dall’articolo 10-ter del decreto legislativo 74 del 2000 (per intenderci quella dell’omesso versamento Iva nel sistema penale tributario) stabilendo una nuova formulazione di rilievo: innalzando la soglia di punibilità di 50mila a 250mila euro. E l’importo contestato al principe dei coiffeur supera, di poco meno di 50mila euro questa soglia, ed è quindi soggetto al procedimento penale che prevede il sequestro preventivo e la pena – in caso di condanna – da sei mesi a due anni di reclusione per chi non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’Iva dovuta in base alla dichiarazione annuale.
CONTI SEQUESRATI
Il decreto di sequestrato è stato trasmesso all’istituto di credito a mezzo posta elettronica certificata e la banca ha provveduto al blocco del conto corrente con un saldo positivo di 280mila euro e di un ulteriori 12.336 euro da un libretto nominativo di Serretti (che ieri abbiamo tentato di rintracciare senza successo).
AGENZIA DELLE ENTRATE
La denuncia e l’attività d’indagine parte dall’Agenzia delle Entrate che invia alle fiamme gialle un’informativa dettagliata datata 12 settembre 2017. Dagli atti emerge che Serretti, in veste di responsabile della società «Gest srl» non aveva versato entro il termine previsto l’Iva in base alla dichiarazione annuale del 2015 per la cifra di 292.336 euro. Una somma che corrisponde all’imposta evasa e che, per l’accusa, costituisce il profitto del reato. Proprio per la rilevanza penale per quella somma è consentita la confisca per equivalente e quindi, in attesa del processo, il sequestro preventivo.
NEGOZIO IN LUCCHESIA E NON SOLO
Un nome conosciuto in ogni angolo della Toscana quello di Maurizio Serretti. I saloni da parrucchiere sono distribuiti in varie
province: Pisa, Livorno e anche in Lucchesia. Vari punti erano stati aperti nella periferia cittadina – in viale Castracani – e anche all’interno di catene commerciali e supermarket (Porcari e Marlia). È bene specificare che i saloni restano aperti e senza alcuna limitazione.
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Fonte: Il Tirreno