Porcari (LUCCA) –
LUCCA. La Regione Toscana dichiara guerra all’inquinamento da Pm10 per aiutare i dodici comuni “intossicati†della Lucchesia. Due i provvedimenti principali in arrivo: uno sulla combustione delle biomasse, l’altro sulle pompe di calore.
Il primo provvedimento. Niente caminetti, proibite le stufe a legna e le stufe a pellet nelle case di nuova edificazione e nelle ristrutturazioni edilizie. Caminetti e stufe saranno vietati quando le case sono vicine alla rete del gas metano e si trovano sotto i duecento metri di altitudine. Ma i regolamenti edilizi dei Comuni a rischio andranno cambiati. Le amministrazioni con un alto tasso di sforamento dei limiti Pm10 nell’aria non potranno più continuare ad autorizzare la combustione di legna e pellet. Se poi i regolamenti edilizi per le nuove case e quelle in via di ristrutturazione non verranno applicati, ci penserà la Regione a prendere il posto del Comune inadempiente.
Il secondo provvedimento. Tutti sanno che le pompe di calore sono tra i metodi di climatizzazione degli ambienti domestici più avanzati dal punto di vista ambientale. Bene. Il passaggio alle pompe di calore sarà incentivato. Come? La Regione metterà a disposizione tramite Fidi Toscana un fondo di garanzia da un milione di euro. Chi acquista una pompa di calore col mutuo potrà risparmiare sulle spese accessorie attingendo a questo fondo. Il 65 per cento delle spese per l’acquisto delle pompe di calore, tra l’altro, si può ammortizzare con le detrazioni fiscali nell’arco di dieci anni.
Questi, dunque, i due provvedimenti anti-Pm10. Sono dentro il piano regionale per la qualità dell’aria. Il consiglio regionale lo approverà entro la fine di marzo. E le zone dove il piano dovrebbe avere un impatto positivo sono quelle della Lucchesia e della Valdinievole. Ecco i dodici Comuni più a rischio: Lucca, Capannori, Montecarlo, Altopascio e Porcari per la Provincia di Lucca; Buggiano, Ponte Buggianese, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini, Pescia e Pieve a Nievole per la Provincia di Pistoia. Con l’aggiunta del Comune di Montale nella piana fiorentina. C’è poi tutta la partita dei controlli e dell’educazione ambientale della popolazione.
La Regione farà degli accordi con i Carabinieri Forestali per contrastare l’abbruciamento all’aria aperta degli sfalci. Comprerà le macchine trita-sfalci e le amministrazioni comunali le passeranno gratis alle associazioni del territorio. E poi sarà chiesto ai Comuni di potenziare la campagna di sensibilizzazione per rallentare la combustione delle biomasse. Ma non è detto che vada tutto per il verso giusto.
Lucchesia e Valdinievole, infatti, sono aree molto inquinate con venti deboli o nulli. Tutte queste azioni potrebbero non essere sufficienti ad abbassare il livello di polveri sottili nell’aria. Il primo check up è previsto tra un anno e mezzo.
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Fonte: Il Tirreno