ALTOPASCIO. Su It Risorse il Comune chiederà un supplemento istruttorio e ulteriori chiarimenti alla Regione sull’autorizzazione che la stessa ha rilasciato per svolgere attività di deposito e recupero rifiuti speciali e urbani, pericolosi e non pericolosi, nell’immobile di via del Palazzaccio.
Lo ha annunciato nel consiglio comunale straordinario di Venerdì sera il sindaco Sara D’Ambrosio. In sintesi l’amministrazione comunale chiama il soggetto competente che ha condotto l’istruttoria, cioè la Regione Toscana, a fornire una spiegazione completa dei criteri contenuti nel Piano regionale sulla gestione dei rifiuti applicabili al caso It Risorse e, in particolare, del criterio della distanza dei 500 metri dai primi insediamenti residenziali all’interno del centro abitato. Richiesta sostenuta anche dalla mozione presentata, e poi approvata in consiglio, dai gruppi del Pd e di ViviAmo Altopascio, per impegnare sindaco e giunta a monitorare gli sviluppi, a mettere in atto tutti i provvedimenti di competenza dell’amministrazione comunale e, contemporaneamente, tenere aggiornati i capigruppo e la cittadinanza.
«Leggo e ascolto da persone che hanno amministrato per più tempo di me – sostieneD’Ambrosio – tanta confusione e tanta volontà di disinformare e prendere in giro le persone. Atteniamoci alla verità e guardiamo all’obiettivo, che è uno soltanto: difendere la salute pubblica. Per questo motivo abbiamo deciso di inoltrare un’ulteriore richiesta alla Regione, che, in quanto titolare dell’istruttoria, ha rilasciato l’autorizzazione, affinché ci fornisca, oltre ai pareri, che già conosciamo e abbiamo, anche i criteri che hanno portato alla definizione di quei pareri, grazie ai quali l’ente regionale ha dato l’ok finale alla pratica It Risorse. Niente di più e niente di meno. Una volta che avremo tutta la documentazione, cioè a breve, ci muoveremo di conseguenza, convocheremo un consiglio comunale e ne daremo ampia informazione. Per chiarirsi definitivamente: non può essere il sindaco che va in via del palazzaccio col metro e misura le distanze dall’abitato. All’interno di una pratica come questa ci sono vari enti coinvolti, ognuno per il proprio ramo di competenza, e sono i tecnici a dover dare risposte e fornire pareri, di persona o per scritto, durante le conferenze dei servizi. A questo proposito, un’altra precisazione: la conferenza dei servizi è un organismo di natura tecnica, al quale non può e non deve partecipare la parte politica. Lo dico per chi mi ha accusato di disinteresse per non
aver partecipato personalmente a queste riunioni tecniche: forse prima il confine tra politica e tecnica non era così netto. La politica è una cosa, la tecnica un’altra, non possono esistere commistioni tra le due sfere e questo è un principio di legalità insostituibile».
Fonte: Il Tirreno