Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Servizi socio-sanitari più efficienti e capillari su tutti i territori senza aggravio di costi, semplificazione burocratica, punti di riferimenti chiari per i cittadini. Sono questi gli obiettivi discussi ieri mattina nella Conferenza dei sindaci della zona Piana di Lucca dell’Asl Toscana nord ovest, presieduta dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini alla presenza della direttrice generale dell’Asl Maria Teresa De Lauretis.
L’assemblea ha infatti deliberato di dare il via alla fase preliminare necessaria alla costituzione della Società della Salute della Piana di Lucca, una società consortile che gestirà in modo integrato e innovativo i servizi sociosanitari e assistenziali erogati dall’ Azienda Usl e dai comuni di Lucca, Altopascio, Capannori, Montecarlo, Pescaglia, Porcari, Villa Basilica, superando frammentarietà e disomogeneità .
Il percorso tracciato ieri mattina dai primi cittadini, assessori, dirigenti degli enti coinvolti prevede la presentazione del progetto di costituzione debitamente istruito alla Conferenza integrata entro il prossimo 30 giugno per dare il via un ampio percorso partecipativo che consenta ai cittadini, e a tutti i portatori di interesse, di prendere parte alla fase progettuale. L’obiettivo è di rendere operativo il consorzio dal 1° gennaio 2019.
La società della salute è un’istituzione prevista già da diversi anni dalla normativa regionale, ma su Lucca non è mai stata realizzata, soprattutto per l’opposizione del Comune capoluogo a guida centrodestra.
Si tratta, però, di una vita fa. I tempi sono molto cambiati, e non solo dal punto di vista politico. La rivoluzione della sanità regionale, con la costituzione delle tre maxi Asl, ha depotenziato il ruolo degli enti locali, una volta molto forti nella conferenza dei sindaci.
La costituzione della Società della salute punta (anche) a mettere una toppa a questa situazione: nel nuovo organismo i Comuni rientrerebbero nella “stanza dei bottoni†insieme all’Asl, potendo decidere strategie e investimenti in tema sociosanitario.
Nel contesto lucchese, poi, c’è un banco di prova importante: la gestione dell’ex ospedale Campo di Marte, che l’Asl ha annunciato di voler mantenere per circa metà (e non per un terzo, come previsto originariamente) a scopi sociosanitari.
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Fonte: Il Tirreno