PORCARI – «La cessione di Snaitech a Playtech deve risentire dell’attenzione del Governo e va messa sotto attenta osservazione. Il nuovo Governo deve riformare le norme riguardo le attività legate al rilascio di concessioni pubbliche, vale per il settore del gioco come per la cantieristica e per qualsiasi attività dove lo Stato ha poteri di intervento reale». A dirlo è Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo Snaitech.
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Braccini, infatti, sottolinea che «Le aziende legate al gioco in Italia sono molte e tante hanno sedi in Paesi esteri (con intrecci societari complessi e non tutti chiari) ed anche la Snaitech rischia di spostare il baricentro a Londra. Non è escluso che Playtech nel giro di poco tempo passi anche dal 70 al 100% delle quote azionarie. Lo Stato trae da questo settore importanti entrate e devono essere attuate nuove regole e stringenti normative legate a specifici piani di sviluppo, di rilancio e di aumento dell’occupazione, pena il non rilascio delle concessioni che comunque dovrebbero essere messe a gara di evidenza pubblica».
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«Un’epoca sta cambiando – prosegue Braccini -, in altre nazioni europee non permettono di entrare a gamba tesa negli asset delle aziende collocate nei vari territori nazionali senza che presentino garanzie e palesi piani industriali. Visto che i distorti vincoli di austerità Europei non permettono interventi pubblici, nei settori legati comunque a concessioni pubbliche, lo Stato ha il dovere di non essere spettatore e di favorire l’interesse collettivo e non del libero mercato e del massimo profitto».
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«Abbiamo appositamente rimandato l’incontro sul rinnovo del contratto aziendale per tutte le sedi nazionali Snaitech (che non era iniziato nel miglior dei modi) alla luce del passaggio societario. A questo punto é necessario un incontro a breve riguardo le prospettive visto che siamo di fronte ad una nuova compagine societaria, precisando che, non permetteremo speculazioni sulle spalle dei lavoratori e nell’interesse degli azionisti privati», conclude il sindacalista.
Fonte: Lo Schermo