Capannori –
 Come attraversare la strada e andare in bicicletta oppure interpretare i cartelli e la segnaletica orizzontale e verticale. Sono alcuni degli argomenti che vengono trattati durante le lezioni di educazione stradale che la polizia municipale di Capannori sta tenendo nelle scuole di Capannori. Al progetto di educazione stradale partecipano circa 300 alunni delle scuole primarie. Si tratta di lezioni teoriche con cui vengono spiegate ai più piccoli, anche con la proiezione di filmati a cartone animato, le principali regole del codice della strada, il significato dei cartelli e della segnaletica stradale, l’importanza dell’utilizzo delle cinture di sicurezza e quali sono i comportamenti corretti che pedoni e ciclisti devono tenere sulla strada. Le scuole coinvolte nel progetto sono le primarie di Marlia, Capannori, Pieve San Paolo, San Ginese, Camigliano, Segromigno in Monte, Segromgino in Piano e Gragnano.
“L’educazione stradale è uno strumento molto importante per garantire la sicurezza di tutti coloro che transitano sulla strada, dal pedone, al ciclista, dall’automobilista a chi guida moto e motorini – dichiarano l’assessore alla scuola Francesco Cecchetti e la consigliera comunale di maggioranza Francesca Pieretti che si occupa del tema della sicurezza stradale - e che sia necessario sensibilizzare soprattutto i più piccoli, che sono i futuri utenti della strada. Per questo la nostra amministrazione comunale ha deciso di dar vita a questa iniziativa che va proprio nella direzione di educare le nuove generazioni al rispetto delle regole e all’importanza di tenere comportamenti corretti quando ci si trova in strada per la propria sicurezza e per quella degli altri.â€Â Â
Il progetto prevede una giornata conclusiva in programma tra fine maggio e inizio giugno durante la quale gli studenti parteciperanno al ‘Campo Scuola’, un percorso stradale organizzato all’interno del Mercato di Marlia, dove affronteranno un vero percorso stradale con segnaletica verticale e orizzontale e dove potranno verificare la loro abilità di ciclisti e pedoni e ottenere un ‘patentino’ personale con foto e dati anagrafici in ricordo di questa esperienza.