ALTOPASCIO. Salvi 31 posti di lavoro su 50 alla Toscana Pane a pochi giorni dall’asta fallimentare che ha assegnato l’azienda del pane alla new company «PanItaly» partecipata al 100% dalla Gaestum di Roberto Poggiali e nell’orbita della Colzi di Prato (già cliente di Toscana Pane). Un accordo sindacale siglato ieri mantiene per 31 lavoratori il contratto a tempo pieno e indeterminato, mentre ai 17 in esubero saranno garantiti gli ammortizzatori sociali e una corsia preferenziale in caso di riassunzione. L’accordo è stato firmato dal curatore fallimentare della Toscana Pane, Renzo Regoli, dal legale rappresentante della Panitaly srl di Prato, Riccardo Montalti, dalle Rsu aziendali, dai rappresentanti sindacali, Lino Giovannelli (Flai-Cgil), Luigi Belli (Fai Cisl Toscana Nord) e Federico Mambrini (Uil Lucca). Era presente anche il Comune di Altopascio, rappresentato dall’assessore alle attività produttive, Andrea Pellegrini.
Dal 1° maggio, dunque, passano direttamente alla Panitaly 31 lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, mantenendo lo stesso inquadramento per cui erano già stati assunti in precedenza e l’anzianità maturata. Nei prossimi giorni le parti si incontreranno per la stipula di un contratto di solidarietà . Panitaly si impegna inoltre a garantire nei confronti del personale che non è oggetto di passaggio diretto un diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni, della durata di 24 mesi.
Dal momento del trasferimento dell’azienda, la curatela fallimentare darà avvio alla procedura di licenziamento collettivo per cessazione dell’attività aziendale, finalizzata alla risoluzione del rapporto di lavoro con il personale in esubero che non rientra nelle trentuno assunzioni. «È un buon accordo – dice Lino Giovannelli, segretario Flai Cgil Lucca – considrando anche la situazione disperata di partenza ed una crisi che aveva messo in ginocchio la Toscana Pane – per 31 lavoratori sarà mantenuto il contratto a tempo pieno e indeterminato, per gli altri dovremo attendere la procedura del tribunale a maggio e la chiusura del rapporto contrattuale, poi in caso di nuove assunzioni in fase di ripresa, entro 24 mesi dal licenziamento, l’azienda dovrà “pescare†tra gli altri lavoratori. Entro giugno attendiamo un piano industriale per capire le politiche di investimento dell’azienda che ha tutte le prospettive di una ripresa di questo importante polo del pane. Un ringraziamento al dottor Regoli e al figlio e all’amministrazione comunale per l’attenzione nella vicenda».
Il curatore fallimentare, il commercialista Renzo Regoli che assieme al figlio Riccardo ha seguito con grande dedizione l’iter procedurale informando il giudice delegato Giacomo Lucente, ha ottenuto le necessarie garanzie a livello occupazionale. A gennaio il tribunale di Lucca ha dichiarato il fallimento della società Toscana Pane. Il 6 marzo il curatore ha pubblicato un avviso di vendita del complesso aziendale e l’unica busta depositata conteneva un’offerta irrevocabile di acquisto per il complesso aziendale da parte della Panitaly di Prato che ha garantito continuazione dell’attività d’impresa con permanenza negli attuali locali (ad Altopascio) e assunzione degli impegni occupazionali minimi (20 lavoratori, ai quali, con l’accordo sindacale di oggi, se ne sono aggiunti undici.
«In questi mesi abbiamo lavorato con le parti per individuare la soluzione più percorribile, nonostante la complessità e la delicatezza della situazione – commenta l’assessore alle attività produttive, Andrea Pellegrini – E oggi, con l’acquisizione della Toscana Pane
da parte della PanItaly e la firma dell’accordo sindacale, è stato raggiunto il primo risultato, cioè il mantenimento del sito produttivo sul nostro territorio. La nostra speranza è che uno dei marchi storici di Altopascio possa riprendere la sua strada con maggiore solidità ».
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Fonte: Il Tirreno