Capannori –
“Sulla vicenda dell’asilo nido di Lammari finalmente inizia la fase del riscatto. Oggi, infatti, chiediamo a coloro che hanno sbagliato di risarcire l’intera comunità dell’importo speso per la realizzazione dell’opera e per i disagi provocati alle famiglie dei bimbi interessati, anche se siamo riusciti a dare ai bambini un nuovo spazio adeguato in 24 ore di tempoâ€.Â
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Con queste parole il sindaco di Capannori Luca Menesini torna a parlare della vicenda dell’asilo nido ‘Cosimo’ di Lammari, da lui chiuso per motivi di sicurezza con un’ordinanza ad hoc il 6 aprile di due anni fa, dopo che le verifiche da parte del personale tecnico avevano fornito un quadro dove gli standard di sicurezza non erano rispettati dalla struttura. Nei giorni a seguire, l’amministrazione comunale aveva chiesto al Tribunale di avviare un accertamento tecnico preventivo – nel frattempo la Procura aveva sigillato l’immobile e aperto un’inchiesta per verificare eventuali responsabilità penali, procedimento in cui l’amministrazione è stata riconosciuta come parte lesa – in modo da individuare le responsabilità civili e quindi garantire ai cittadini di Capannori di essere risarciti dei costi sostenuti per la realizzazione dell’asilo e dei lavori eseguiti alla scuola ‘Manzoni’ di Marlia dove oggi ha sede l’asilo ‘Cosimo’.Â
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Con un’apposita delibera votata in giunta pochi giorni fa, è partita in via ufficiale l’azione legale con cui l’amministrazione Menesini chiede i danni per l’accaduto, stimati in un minimo di 1 milione e 500mila euro, alle figure che hanno lavorato alla costruzione dell’asilo nido, vale a dire alle competenze professionali utilizzate per la progettazione e alla ditta che ha eseguito i lavori. Si tratta della cifra minima, perché ipotizzando una demolizione e ricostruzione, e sommandoci i lavori svolti alla scuola di Marlia e il rimborso fatto dal Comune alle famiglie per l’unico giorno di chiusura reale del nido, la cifra di cui la comunità capannorese dovrà essere risarcita è più alta, e sarà stabilita in fase di dibattimento dagli esperti del Tribunale.Â
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“Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di procedere – spiega il sindaco –. Siamo giunti, all’interno dell’iter di individuazione delle responsabilità civili da noi avviato in Tribunale, nella fase in cui possiamo chiedere i danni, e quindi dire ai nostri cittadini che saranno risarciti. Lo avevamo annunciato da subito che non avremmo fatto cadere questa vicenda nel dimenticatoio, come spesso accade quando ad essere spesi sono i soldi pubblici. Per noi è proprio perché sono soldi pubblici, quindi di tutti, che devono essere restituiti da parte di coloro che hanno sbagliato alla nostra comunità . Questa triste vicenda deve diventare il simbolo di due opportunità : anzitutto quella di dimostrare che c’è modo e modo di fare le cose e che a Capannori le cose si fanno nell’interesse dei cittadini, sempre. Anche quando l’iter è lungo, noioso e complicato, noi non molliamo e andiamo avanti, certi di aver scelto la strada giusta, quella di far tornare i soldi spesi nelle disponibilità del Comune in modo da realizzare una nuova opera utile all’intera comunità . La seconda opportunità è quella di riaffermare con forza la scelta della bioedilizia come scelta di sostenibilità da continuare a compiere come prima e più di prima. Capannori otterrà il risarcimento che le spetta. La fase due, quella del riscatto, è cominciata e noi andiamo avanti nell’interesse di tutti i cittadiniâ€.Â