LUCCA. Preoccupazione sul futuro dei dipendenti dei due punti Mercatone Uno venduti dall’amministrazione straodinaria al gruppo abruzzese Globo. Secondo Daniele Biancucci ed Enrico Cecchetti di “Sinistra conâ€, infatti, la proposta dei nuovi acquirenti prevederebbe per i 13 punti vendita passati nelle loro mani il mantenimento di solo un terzo della forza lavoro attuale.
«Oggi in questi negozi – ricorda “Sinistra con†– sono impiegate persone che, nella maggior parte dei casi, lavorano presso il Mercatone Uno da decenni. Addirittura, in alcune circostanze, si tratta di veri e propri nuclei familiari, che si sono conosciuti tra gli scaffali del centro commerciale. Pensare quindi ad una sorta di dismissione occupazionale di questi punti vendita è un’ipotesi che il nostro territorio non può accettare. Per questo, chiediamo il massimo impegno di tutte le istituzioni, a partire dal Comune di Lucca, per una risoluzione positiva della vicenda, e garantiamo la nostra massima vicinanza e solidarietà ai lavoratori».
In attesa della contrattazione sindacale – obbligatoria – la cessione sarà al centro di un incontro istituzionale in programma martedì 29 maggio, alle 9, nella sala Giunta di Palazzo Ducale, a cui saranno presenti il consigliere provinciale con delega alle crisi aziendali Nicola Boggi, il consigliere del Comune di Lucca con delega al lavoro Roberto Guidotti e il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio. Gli amministratori si incontreranno con i sindacati di categoria e con le Rsu dei punti vendita “Mercatone Uno†di Lucca e Altopascio. Per il primo cittadino di Altopascio «L’obiettivo principale è la salvaguardia dei posti di lavoro e il mantenimento del punto vendita sul nostro territorio. La situazione del Mercatone Uno, così come di altre vicende industriali attraversate da congiunture negative, è delicata, richiede attenzione e rispetto, soprattutto per le parti in campo, che sono, appunto, i lavoratori, le loro famiglie e le persone istituzionalmente deputate a occuparsene. A nulla, quindi, servono i vari proclami strumentali che si sono letti anche in questi giorni: una vertenza come quessta
necessita solo di un grande impegno per il bene di tutti i soggetti coinvolti e anche dell’intera comunità altopascese e lucchese. Per questo motivo abbiamo deciso di attivare un tavolo sindacale in Provincia: il nostro lavoro è massimo ed è tutto rivolto alla tutela occupazionale».
Fonte: Il Tirreno