ALTOPASCIO. Una cosa appare chiara. C’è una comunicazione di notizia di reato inviata alla procura dal comando della polizia municipale di Altopascio in relazione a ipotesi di violazioni in materia edilizia/urbanistica legata alla realizzazione del “Fontanello†in piazza Vittorio Emanuele voluto dall’amministrazione di Altopascio. Adesso toccherà ai magistrati capire se sia stato commesso o meno un reato di natura penale (abuso edilizio, omissione di atti d’ufficio, falso in atto pubblico, ecc.) o se invece si tratti di materia delegata alla giustizia amministrativa (Corte dei Conti, per quei 45mila euro di spesa pubblica per la realizzazione di un manufatto che dovrà essere rimosso e ricollocato altrove). Di certo c’è che – dopo l’indagine con acquisizione di atti, aperta nei mesi scorsi dalla procura per verificare l’esistenza di autorizzazioni per la sicurezza di un evento organizzato a novembre 2017 da una ditta privata incaricata dal Comune e di una multa sul caso elevata e poi cancellata – l’ufficio requirente torna ad occuparsi di vicende relative al comune del Tau.
I FATTI
Tutto ruota attorno alla realizzazione del “Fontanello†– un fabbricato in muratura alto un paio di metri che eroga acqua pubblica per conto della società “Acque spa†con sede ad Empoli che, tra gli altri, serve il comune di Altopascio gestendo la rete dell’acquedotto – che viene realizzato davanti al palazzo comunale di Altopascio proprio sotto le finestre dell’ufficio tecnico e comunque nella centralissima piazza Vittorio Emanuele dove si trova il parcheggio pubblico. Una delibera rilasciata dal Comune benedice l’opera che va a beneficio dei cittadini. Ma sorge un problema. Le norme urbanistiche prevedono che, nelle aree destinate a parcheggio pubblico, possano coesistere chioschi, edicole e prefabbricati (per esempio i bagni chimici o giostre per bambini facilmente smontabili). Per installare il «fontanello» viene effettuato uno scavo con fondamenta in cemento armato. Un manufatto che richiede circa sei mesi per la sua costruzione e costa alla collettività 45mila euro. Tutto bene se non vi fosse una normativa (legge 380 del 2001) che non prevede la realizzazione di strutture in cemento e quindi fisse nell’area adibita a parcheggio pubblico. Scatta così un esposto della minoranza (datato 21 aprile) che chiede un accertamento al comandante della polizia municipale e al dirigente responsabile dell’ufficio urbanistica evidenziando l’irregolarità e invitando a verificare se è stato commesso un abuso edilizio. Sino al 21 maggio nessuno risponde. Poi il comando dei vigili urbani effettua un riscontro preventivo e rileva che la realizzazione del fontanello confligge con il regolamento urbanistico. Insomma ci sarebbe una «difformità edilizia». Gli atti
vengono inviati alla procura per gli accertamenti del caso. Sulla base del controllo dei vigili, al di là delle responsabilità , viene fatta comunicazione al segretario affinché affigga all’albo pretorio la comunicazione della polizia municipale. Ma ad oggi niente è stato affisso.
Fonte: Il Tirreno