LUCCA. È stata firmata a Bologna l’intesa frea Mercatone Business in amministrazione straordinaria, la Cosmo spa e i sindacati per il passaggio di 13 negozi Mercatone (fra i quali quelli di Lucca e Altopascio) alla società abruzzese titolare del marchio di abbigliamento “Globoâ€.
Un accordo che ha consentito di aumentare il numero delle persone che potranno rimanere a lavorare nei due punti vendita della nostra provincia. A Lucca sono attualmente in carico 40 dipendenti, dei quali 26 full time e 14 part time: l’accordo prevede di “salvarne†23 (3 full time e 20 part time), mentre in prima istanza si era parlato di soli 15. Ad Altopascio ci sono 52 dipendenti (29 full time e 23 part time): troveranno posto nel nuovo negozio in 28 (3 full time e 25 part time), a fronte di una prima proposta di 20.
Sono stati stabiliti anche i criteri per individuare chi potrà continuare a lavorare nei negozi: sono l’anzianità di servizio e i carichi familiari. Cosmo si è inoltre impegnata a mantenere il rapporto di genere attuale (30% uomini, 70% donne). Fino al 13 gennaio 2019, durante i lavori di ristrutturazione dei punti vendita, i lavoratori rimarranno in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Per alcuni punti vendita sarà chiesto anche l’ampliamento degli spazi commerciali per affittarli a terzi: in questo caso avranno la precedenza per eventuali assunzioni i lavoratori ex Mercatone che non transiteranno sotto le insegne Cosmo.
Per Massimo Dinelli della Filcams Cgil e Simone Pialli della Fisascat Cisl «è un accordo – che in buona parte ci soddisfa se si pensa come la Mercatone Business ormai fosse un’azienda praticamente fallita, nonostante non sia stato possibile in questa prima fase ricollocare tutto il personale dipendente. Non mancherà comunque l’impegno costante da parte nostra nel monitorare l’andamento delle attività , affinchè anche chi oggi può contare soltanto sul reddito sociale, nel prossimo futuro possa ritrovare collocazione al lavoro che restituisca salario e dignità ».
Più critici Massimiliano Bindocci e Giovanni Sgrò della Uiltucs: «Il risultato resta insoddisfacente. Saranno ridotti i full time ed aumentati i part time, mentre resterà inalterato il rapporto di genere. È stato però definito un insieme di criteri oggettivi per individuare il personale e questo è molto importante, evitando discrezionalità . Altra cosa importante in caso di future cessioni di aree di vendita o di partnership commerciali il 50% delle future assunzioni dovranno essere pescate dai non assunti che almeno fino a gennaio 2019 resteranno in Cassa Integrazione. Dunque un passo avanti, ma con molte esclusioni, resta anche la amarezza perché si è confidato molto sulle trattative nazionali e poco sulla mobilitazione locale, nonostante come uiltucs territoriale fossimo d’accordo, di fatto solo poche realtÃ
si sono battute fino in fondo. Martedì ci sono le assemblee unitarie martedì e poi faremo un’assistenza puntuale alle persone, lavorando anche perché le eventuali assunzioni future dirette o da partner diventino realtà ed in questo la politica locale può avere ancora un ruolo». —
Fonte: Il Tirreno