Porcari (LUCCA) –
PORCARI
È uno degli indiziati (ma non l’unico) per i cattivi odori che periodicamente si diffondono nell’aria nel territorio a sud tra Capannori e Porcari. Al tempo stesso spesso ha avuto problemi di sovraccarico, con relativa difficoltà a lavorare i liquami che riceve (complice anche una rete fognaria vetusta dove acque nere e acque piovane si mischiavano, finendo insieme all’impianto. Ma, adesso, la soluzione ai problemi del depuratore di Casa del Lupo sembra davvero vicina. A darne notizia è la stessa Aquapur Multiservizi Spa, la società che gestisce l’impianto.
«Con grande soddisfazione – viene annunciato da Aquapur – possiamo comunicare che sono state espletate tutte le gare necessarie per l’inizio dei lavori al depuratore, che le gare sono passate al vaglio dei diversi concorrenti e non è stato eccepito niente sui procedimenti e sull’operato della società . E questo è un motivo di orgoglio, considerato che si parla nel complesso di appalti per circa 20 milioni, che era la prima volta che Aquapur si cimentava in procedure di questo livello di complessità e rischio, e che le stesse sono state portate a termine in pochi mesi. Per questo risultato un ringraziamento va sicuramente, oltre che al personale, ai membri delle commissioni per il lavoro svolto e la disponibilità a sostenere i ritmi serrati. Le gare, grazie ai ribassi proposti, comporteranno inoltre un risparmio complessivo per circa 4 milioni di euro».
Ma, lo stesso, non sono mancati intoppi: «Espletate tutte le verifiche per la sottoscrizione del contratto di finanziamento, dei contratti di appalto per i lavori nonché di quello per direzione lavori, la società classificatasi seconda nella gara per i lavori ha presentato ricorso al Tar a metà luglio. Il ricorso depositato non riguarda illegittimità né irregolarità sugli aspetti procedurali seguiti da Aquapur, ma valutazioni economiche fra aggiudicataria e seconda classificata. Pertanto, in pendenza del ricorso, di concerto con i legali e gli istituti di credito, è stato ritenuto più corretto non procedere con la sottoscrizione dei contratti, ma chiedere al Tar un rapido pronunciamento. Infatti procedere con l’avvio dei lavori con il rischio di dover sostituire l’impresa aggiudicataria in caso di vittoria del ricorrente, avrebbe comportato costi più elevati, tempi più lunghi ed enormi complessità nella rimodulazione del finanziamento accordato. Abbiamo ben presente l’urgenza dei lavori, sia per la criticità del vecchio impianto che per le esigenze di aziende e cittadini, tanto che ci siamo mossi per arrivare all’aggiudicazione in tempi rapidi e vogliamo aprire il cantiere quanto prima. Vista l’importanza dell’opera e considerata l’attesa ultradecennale, oggi però l’importante è che l’impresa che inizia i lavori porti l’opera a termine e si riesca a ottenere il massimo risparmio per la collettività ». Ebbene, la richiesta è stata accolta e l’udienza di merito arriverà in tempi rapidi (il 24 ottobre), «in modo da avere un’aggiudicazione già vagliata dal Tar».
Questo slittamento, viene assicurato, non rappresenterà comunque una perdita di tempo («Stiamo lavorando per la messa a punto di tutte le operazioni legate alla complessa problematica della falda,
oltre che per l’ottimizzazione delle procedure interne necessarie per seguire i lavori»).
«Un elemento di particolare soddisfazione – chiude Aquapur – è che si tratta di un’opera che, a dispetto di molti altri casi, trova il favore anche di comitati e cittadini. —
Fonte: Il Tirreno