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[ALTOPASCIO] Rubati i vasi di fiori dalla tomba di Simone


LUCCA. «Hanno rubato i fiori dalla tomba del mio Simone, è un gesto ignobile, difficile da commentare». Non riesce a parlare Roberto Pardini, ha la voce rotta dal pianto mentre racconta l’ennesimo furto avvenuto nel cimitero di San Lorenzo a Vaccoli, questa volta proprio ai danni del loculo nel quale è sepolto suo figlio, morto a 16 anni dopo essere stato investito da un Tir mentre si allenava in sella alla sua bicicletta sulla via Romana. «Mi ha avvisato mia moglie stamattina (ndr:venerdì 5 ottobre) – racconta Pardini – io ci ero stato ieri sera (ndr: giovedì sera) perché noi da quando è morto Simone al cimitero ci andiamo tutti i giorni e in tutta onestà i vasi erano sempre lì. Quindi sono rimasto stupito: così sono andato a vedere e in effetti non c’erano più. Per fortuna non hanno portato via altro, come ad esempio le coppe e altri trofei di Simone che abbiamo messo davanti al loculo. Non mi importa nulla del valore dei vasi di fiori – aggiunge – è il gesto che è inqualificabile. Stiamo parlando della tomba di un bimbo che è lì in un metro per due e non si può difendere, non può fare nulla per opporsi. È questo che mi spezza il cuore».


Simone Pardini

Il tragico scontro è avvenuto a Gossi, fra Montecarlo e Altopascio


È arrabbiato Roberto, non si capacita di come sia possibile compiere un furto proprio al cimitero.

«Purtroppo qui i furti ai danni delle tombe sono all’ordine del giorno – ha spiega ancora Pardini – spariscono fiori, vasi di ottone o altre suppellettili e non si può fare nulla per difendersi. Il cimitero è aperto tutto il giorno, anche la notte e non c’è un custode. Per giunta hanno aperto un altro ingresso che dà accesso diretto alla parte bassa de camposanto che da una parte è comodo ma dall’altra non garantisce sicurezza. In più quando si subisce un furto del genere cosa si può fare? Sporgere denuncia? Chiedere che le forze dell’ordine intensifichino i controlli? So che sono pochi e che magari sono impegnati in altri servizi e anche mettere le telecamere che tengano d’occhio tutto il cimitero è impossibile».


Roberto Pardini ieri, si è sfogato anche in un post su Facebook nel quale non ha esitato a definire il responsabile di questo gesto «bastardo/a» intimandogli di non avvicinarsi più ala tomba del suo Simone. «Altre persone, dopo aver subito diversi furti – ha aggiunto ancora – sono arrivate a esporre dei cartelli sulle tombe per mandare un messaggio chiaro ai malintenzionati, ovvero quello di stare lontani da quella sepoltura». Ora, nei piani di Pardini, c’è anche l’idea di mettere una telecamera di controllo sulla tomba del figlio. «È l’unica cosa che posso fare per provare a difendere la sua tomba – ha concluso amareggiato – sarebbe collegata con la mia casa e puntandola sul loculo potrei osservare tutto quel che succede. Mi informerò per capire se posso farlo e come perché non voglio che ricapiti una cosa del genere. Fa troppo male».

 

Fonte: Il Tirreno