PORCARI
Le immagini riprese dalle telecamere esterne del cimitero di via Sbarra sono al vaglio della polizia municipale. Non sarà facile però risalire all’autore dell’ignobile gesto, anzi dei ripetuti furti di fiori dalla tomba di una signora di Porcari, conosciuta in paese, stroncata da un terribile male. Un episodio denunciato dalla sorella che stanca della continua razzia è arrivata a scrivere una lettera-appello indirizzata al ladro di fiori. «La lettera è ancora suo posto, almeno questo è già un segnale – dice la signora Lorella Bertuccelli – in tanti, dal Comune a persone comuni, si sono interessate alla mia vicenda e questo calore mi ha fatto piacere e almeno mi ha dato un po’ di conforto. Spero che si riuscirà ad installare delle telecamere anche all’interno del cimitero».
Dal comando dei vigili fanno sapere che però, anche per motivi di riservatezza, non sarà possibile posizionare “occhi elettronici†in grado di sorvegliare le sepolture. Ma che si sta facendo il possibile per risalire al ladro dei fiori. “Piccoli†furti, per il valore venale delle cose sottratte, che però fanno male alle persone coinvolte, visto che vanno a toccare, nel profondo, gli affetti più cari dei parenti scomparsi.
Un caso isolato a Porcari ma non nella Piana. Denunce sono arrivate anche da Altopascio dove pochi giorni fa sono state sottratti vasi e oggetti sacri dal cimitero della cittadina del Tau. Dai furti al degrado. Nuove proteste al cimitero di Capannori centro a pochi giorni dalla commemorazione dei defunti. E stavolta il caso è davvero singolare ed ha suscitato il malcontento di tanti cittadini. «Oltre alle decine di furti che durante l’anno avvengono nei cimiteri del capannorese – rame, statue o semplici composizioni di fiori – i camposanti sono sempre più abbandonati». scrive il consigliere comunale Giovanni Marchi. Nel mirino il piazzale a sud antistante il cimitero di Capannori. «Ormai una discarica dove sono stati portati i materiali di risulta tolti dalla ormai nota pista ciclabile realizzata sulla via Romana, un ammasso di inerti che vanno tolti nel più breve tempo possibile, anche perché impedisce l’accesso all’interno dl cimitero ai mezzi funebri».
Da Capannori a Marlia dove l'”erba che arriva quasi a coprire le tombe” attacca il consigliere di opposizione Daniele Lazzareschi. «Questo è il cimitero vecchio di Marlia nel cuore del paese dove, oltre a non fare una manutenzione straordinaria e rinviare il rifacimento dei colombai – impregnati di umidità e da cui si staccano pietre che possono cadere anche in testa a chi
percorre i vialetti interni – non viene fatta neanche la manutenzione ordinaria». Dopo le numerose segnalazioni, Lazzareschi propone di affidare la cura «ad un gruppo sportivo o a un’associazione che due volte l’anno si occupi di togliere le erbacce e di pulire l’area del cimitero». —
Fonte: Il Tirreno