Porcari (LUCCA) –
PORCARI
«La vera Ruga di Porcari non è quella in centro, la vera Ruga è la nostra strada»: con una battuta amara i residenti di via Leccio commentano la situazione della loro strada. Non è la prima protesta che arriva da quest’angolo a sud della ferrovia, e presumibilmente non sarà l’ultima, visto che i disagi restano, e le soluzioni latitano, senza riuscire nemmeno bene a capire contro chi prendersela. Disagi in gran parte legati a quel vicino scomodo, il rio Leccio, che alla strada che corre a fianco dà il nome, ma anche tante preoccupazioni. E che si tratti di preoccupazioni giustificare lo dimostrano i blocchi in cemento (i cosiddetti geo-block) piazzati sulla strada, a fare da contrafforte agli argini nei punti in cui lo stesso aveva ceduto negli anni passati: ben tre tratti di carreggiata ridotta in una strada di poche centinaia di metri.
Proprio quei contrafforti sono uno dei punti dolenti per chi vive qui: sono lì da due anni, e nessuno sa bene quando verranno tolti. Riducono le dimensioni della strada, che già a cose normali non è proprio larghissima, creando una serie di sensi unici alternati che mettono a rischio l’incolumità di chi si trova a passare da lì, che lo faccia a piedi o in auto. Anche perché per chi non conosce la zona quei blocchi rischiano di rappresentare un ostacolo improvviso, e non tutti rispettano i limiti di velocità . Certo, c’è il cartello che indica la presenza di dossi artificiali, piazzati proprio per obbligare a rallentare, solo che, in realtà , di dossi ve ne è uno solo, e ormai quasi completamente “appiattito†dal passaggio dei mezzi (e quindi senza più alcun effetto dissuasivo).
La miglior soluzione sarebbe rimuovere quei geo-block, solo che per farlo occorre prima mettere in sicurezza l’argine, per evitare di liberare la strada per poi ritrovarsi sommersi dall’acqua. In realtà quell’intervento, già programmato, e inserito dalla Regione nell’elenco delle opere idrauliche per il 2019, è fermo. La brutta notizia era stata data meno di un mese fa dal vicesindaco di Porcari Franco Fanucchi: «La Regione ci ha informato che con l’insediamento del nuovo governo tutti i progetti di messa in sicurezza idraulica sono stati congelati al negli uffici del ministero». Tra questi appunto anche quello che interessava da vicino via Leccio, un progetto da due milioni di euro che prevedeva il rinforzi di più di un chilometro d’argine, proprio nel punto al centro della protesta. Da parte dell’amministrazione è stata annunciata la volontà di rivolgersi direttamente al ministero per evidenziare l’importanza dell’opera.
Insomma, la situazione è complessa, ma al di là dell’intervento “grossoâ€, quello appunto della messa in sicurezza dell’argine e della rimozione di quei blocchi, si segnalano tante “piccole†cose che potrebbero essere fatte almeno per alleviare il disagio, e per non far sentire i residenti abbandonati. Alcuni esempi? I già citati dossi per portare a più miti consigli chi, al volante, si sente un pilota di Formula Uno. La visibilità stessa dei dossi, scarsamente segnalati (esemplare
un cartello che indica la deviazione, appoggiato invece sul ciglio a indicare il cielo). La pulizia della zona, a partire da quell’argine dove, a giudicare dalla vegetazione infestante a due passi dalle case, il paio di sfalci annuali del Consorzio non sembrano sufficienti. —
Fonte: Il Tirreno