Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Sei giorni di ordinanza, sei giorni di sforamenti per le polveri sottili. Nella giornata di ieri scadeva l’ultimo provvedimento di blocco per i diesel Euro 0, 1 e 2 e di stop ai caminetti che era stato adottato dai Comuni della Piana (Lucca, Capannori, Porcari e Altopascio) dopo i pessimi rilevamenti di inizio anno da parte della centralina Arpat di Capannori e anche, seppur in minor misura, di quella di San Concordio.
L’ordinanza, però, non è servita. A renderla di fatto inefficace sono state soprattutto le condizioni meteorologiche, caratterizzate da giorni di alta pressione, bel tempo e assenza sia di precipitazioni che di vento. E così questo è il resoconto dell’Arpat per l’ultima settimana, ricordando che il limite di legge è di 50 microgrammi al metro cubo: martedì 8 il valore raggiunto è stato di 144, mercoledì 9 di 90, giovedì 10 di 86, venerdì 11 di 90 e sabato 12 (ultimo dato disponibile) di 98. Dal primo gennaio non c’è stato un solo giorno nel quale le Pm10, le famigerate polveri sottili, siano rimasti al di sotto del valore previsto dalla legge. E dal 28 novembre dell’anno scorso, che può essere presa come giorno di inizio di questa situazione di emergenza, ci sono stati solamente sette giorni senza sforamenti. Va poi tenuto contro che il valore rilevato dalla centralina è l media giornaliera: questo significa che in certe fasce della giornata, soprattutto nelle ore di punta, i dati sono ancora più negativi.
Essendo ieri domenica ogni decisione su cosa fare nei prossimi giorni è stata rinviata a oggi. E sarà un passaggio delicato, del quale dovranno farsi carico gli assessori all’ambiente dei Comuni interessati ma anche – e soprattutto – i sindaci, che sono poi i soggetti che devono firmare le ordinanze. In particolare ci sarà da sciogliere un nodo che era stato messo sul tavolo, sulle colonne del Tirreno, dall’assessore lucchese Francesco Raspini: la possibilità , prevista dalla normativa regionale, di inasprire il provvedimento. Il che significa, parlando in concreto, estendere il divieto di circolazione anche ai diesel omologati come Euro 3. Non si tratta di una differenza da poco. Perché, secondo i dati del ministero dei trasporti, sono circa 8.000, nei quattro comuni interessati, le automobili interessate che, da un giorno all’altro, avrebbero difficoltà importanti.
C’è, poi, una difficoltà di carattere politico. Interpellate dal nostro giornale, le amministrazioni
della Piana sono state molto fredde sulla proposta del capoluogo. Puntando l’attenzione sulle difficoltà cui andrebbero incontro i cittadini e sulla necessità di incentivare il ricambio del parco auto circolante. Vedremo oggi se ci saranno cambiamenti di opinione in corsa. —
Fonte: Il Tirreno