Porcari (LUCCA) –
Il mezzo della Croce verde si è fermato sulla via Romana Volontari e personale 118 hanno aiutato la madre a partorire
LUCCA. «21.32 chiamata dalla centrale del 118; 21.35 arriviamo sul posto; 22.10 fiocco rosa in ambulanza». Alessandro Coco, 39enne titolare di una ditta di impianti elettrici, racconta così il suo “turno particolareâ€. Da oltre un anno è volontario della Croce Verde di Porcari. Come tutti quelli che svolgono servizio di primo soccorso sulle ambulanze è abituato a trovarsi in situazioni difficili, talvolta tragiche. Mai, però, avrebbe pensato di dover vestire i panni della… levatrice.
Quelli di Alessandro e dei suoi due colleghi Pietro Baiocchi (pensionato ed ex autista) e Claudio Fontanini (dipendente di una ditta che si occupa di strade) sono stati i primi volti che la piccola Alessia Del Tongo ha visto appena è venuta al mondo sull’ambulanza che stava trasportando la madre Alessandra dall’abitazione di Montecarlo all’ospedale San Luca, per un parto che si annunciava imminente e che invece si è rivelato fulmineo. «Ha avuto fretta – scherza Alessandro – Quando la dottoressa Antonella Bertuccelli e l’infermiera Roberta Landini, anche loro presenti a bordo dell’ambulanza, si sono rese conto che non avremmo fatto in tempo ad arrivare, ci hanno chiesto di fermare il mezzo per dare loro assistenza. Erano circa le 21,30 ed eravamo sulla via Romana, all’altezza del negozio Vitalina, e stavamo tutti intorno alla madre: io la sollevavo e la incoraggiavo a spingere, mentre gli altri due colleghi le tenevano la mano e preparavano le lenzuola per la dottoressa e l’infermiera. C’era anche il padre: ci seguiva in macchina e quando ha visto l’ambulanza fermarsi gli è venuto un colpo, così è venuto a vedere cosa stesse succedendo. È durato pochi minuti, ma è stata un’emozione grandissima: nessuno di noi aveva mai contribuito a far nascere un essere umano, per di più su un’ambulanza. Certo, siamo abituati a prendere i parametri vitali di un ferito e a stabilizzarlo, ma questa è stata decisamente un’altra faccenda. Appena è venuta al mondo la bambina ha iniziato a piangere e a respirare e anche noi, a quel punto, abbiamo tirato un bel sospiro. Poi ci siamo diretti a sirene spiegate al Pronto soccorso, dove i medici ci stavano aspettando per verificare che fosse tutto a posto. E per fortuna è andata proprio così».
Il giorno dopo al San Luca babbo Simone e mamma Alessandra hanno il volto stanco ma sereno. Niente in confronto a venerdì sera, quando hanno capito che la loro piccola sarebbe nata in una minuscola sala parto su ruote: «Sì – racconta Simone Del Tongo, 49 anni, dirigente d’azienda a Uzzano – Mia moglie Alessandra avrebbe “finito il tempo†lunedì e venerdì sera eravamo tranquilli a casa. Nel pomeriggio aveva avuto le prime contrazioni ma con una doccia si erano calmate: in serata, invece, si sono ripresentate, così abbiamo chiamato sua madre perché venisse a guardare l’altro nostro figlio, che ha 3 anni e mezzo, mentre noi saremmo andati in ospedale. Alle 21 quando eravamo pronti per partire, abbiamo deciso di chiamare l’ambulanza ed è stata la nostra fortuna». «Mi hanno caricata sulla barella – racconta mamma Alessandra Lanfranconi, 36 anni, mentre gioca con i suoi due bimbi nel letto d’ospedale – Appena varcato il cancello di casa mi si sono rotte le acque. Lì per lì pensavamo ancora di poter arrivare al San Luca ma non è andata così: dopo circa un chilometro ho sentito una contrazione fortissima, ho gridato “La sto facendo†e oilà : Alessia era nata. Voglio ringraziare tutto il personale della Croce verde e del 118: sono stati professionali ma soprattutto hanno agito col cuore e questo mi ha aiutato moltissimo. Lo stesso vale per il personale del Pronto soccorso che ci accolti».
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Fonte: Il Tirreno