LUCCA – Per il secondo anno consecutivo l’Istituto Italiano per la Sicurezza è al fianco della Fondazione Lazzareschi per l’organizzazione di Obiettivo Zero, il progetto sulla Sicurezza aziendale, giunto alla 15° edizione, con il quale la Fondazione premia le aziende meritevoli del settore cartario.
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La collaborazione con la Fondazione Lazzareschi è nata con lo scopo di diffondere, anche in provincia di Lucca, la Peer Safety Education, la metodologia innovativa ideata dall’Istituto Italiano per la Sicurezza per divulgare la Cultura della Sicurezza e che consiste nel far diventare gli stessi ragazzi e bambini educatori dei loro coetanei, riguardo a tematiche della Salute, Sicurezza e Ambiente, su cui essi sono stati precedentemente formati.
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Dopo la sperimentazione dello scorso anno, l’Istituto Comprensivo di Porcari ha abbracciato la Peer Safety Education e, durante l’anno scolastico in corso, ha sviluppato un progetto che ha visto come protagonisti principali la classe 2°A della scuola secondaria E. Pea. A termine del percorso formativo organizzato, tramite videolezione, dagli allievi dell’ITIS L. Da Vinci – Fascetti di Pisa, gli studenti della Scuola E. Pea nella mattinata di ieri 17 Maggio, hanno sviluppato un percorso didattico orientato ai loro compagni più piccoli delle scuole primarie Orsi e La Pira.
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L’esperienza vissuta conferma il valore della Peer Safety Education, secondo cui l’educatore coetaneo favorisce la credibilità e l’efficacia della comunicazione educativa. In questo caso gli studenti formatori sono stati visti come modelli, attraverso i quali non solo acquisire conoscenze e competenze su salute, sicurezza e ambiente, ma anche modificare i propri comportamenti e i propri atteggiamenti sui possibili rischi legati alla vita quotidiana.
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Nel pomeriggio, prima della consegna dei premi alle aziende cartarie e cartotecniche più virtuose che hanno raggiunto l’Obiettivo Zero, si sono susseguite una serie di presentazioni che hanno messo in evidenza l’evoluzione della Sicurezza nel settore cartario, sin dai tempi antichi fino a quelli moderni. In questo contesto i rappresentanti dell’Istituto Italiano per la Sicurezza Anna Eisinberg e Francesco Meduri hanno invece puntato l’attenzione sul tema: Cultura della Sicurezza e l’influenza del Fattore Umano.
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È stato dimostrato che sistemi di gestione, programmi e procedure, contribuiscono alla riduzione degli infortuni fino ad un certo livello, al di sotto del quale non si riesce a scendere, proprio a causa del fattore umano e dei comportamenti non sicuri. I nuovi approcci alla sicurezza come ad esempio l’HOP (Human and Organizational Performance) mettono al centro l’uomo riconoscendo che l’errore umano è inevitabile, perciò attraverso una migliore gestione e analisi dei sistemi di processo, le organizzazioni potrebbero ridurre l’effetto dell’errore umano attraverso la promozione e l’implementazione di difese per abbattere i rischi.
Fonte: Lo Schermo