Dramma della solitudine ad Altopascio: a dare l’allarme i vicini che non avevano più visto il 70enne entrare o uscire da casa
Lo hanno trovato disteso a terra, nel seminterrato della villetta bifamiliare dove viveva insieme alla moglie. Alessandro Paoletti, 70 anni, ex dipendente di cartiera in pensione, era morto da tempo. Almeno da 5 giorni, se non da una settimana, stando a un primo esame del corpo, che si presentava in avanzato stato di decomposizione, troppo avanzato per poter essere spiegato solo con il caldo di questo periodo.
Una data esatta potrà arrivare dall’esame autoptico disposto dal sostituto procuratore Salvatore Giannino, e che sarà eseguito dal dottor Stefano Pierotti. Esame che dovrà stabilire anche la causa del decesso, e fugare ogni dubbio sull’ipotesi di una morte violenta. Ipotesi comunque ritenuta al momento decisamente meno probabile rispetto a quella di un malore improvviso e fatale. Una tragedia che, se non fosse stato per alcuni vicini preoccupati, e per la polizia municipale di Altopascio che non ha sottovalutato le loro segnalazioni, poteva avere un bilancio ancora più pesante. La famiglia Paoletti viveva infatti in una villetta bifamiliare: utilizzava come rimessa/garage il seminterrato in cui è stato poi trovato l’uomo, ma viveva nell’appartamento al secondo piano. E in quell’appartamento, subito dopo la scoperta del cadavere del settantenne, è stata trovata la moglie, una sessantacinquenne, anche lei era a terra, in stato confusionale e fortemente disidratata. Soccorsa dai sanitari è stata trasportata all’ospedale di Lucca e stando alle prime informazioni dovrebbe essere fuori pericolo.
La donna, infatti, era malata da tempo, e di fatto dipendeva in tutto e per tutto dal marito. Da quel marito che però, da giorni, era senza vita due piani più sotto. Giorni trascorsi dalla donna senza sapere cosa fare, probabilmente senza nemmeno mangiare o bere qualcosa. Ancora poche ore in quelle condizioni e anche il destino della donna probabilmente sarebbe stato segnato.
Un dramma della solitudine, con la coppia che in zona (l’uomo era originario del Fiorentino, la donna di Viareggio) non aveva familiari cui fare riferimento o che potessero accorgersi prima di quanto era accaduto. Sono stati i vicini a dare l’allarme, preoccupati dal fatto che da giorni non vedevano la coppia. Sentivano qualche rumore arrivare dall’appartamento al secondo piano, ma non avevano più visto nessuno entrare e uscire da casa. È stato a quel punto che è partita la segnalazione alla polizia municipale. Gli agenti, agli ordine del comandante Italo Pellegrini, sono andati all’abitazione di via Fratelli Cervi, poco distante dal centro di Altopascio. Qui, dopo aver valutato la situazione, è stata presa la decisione di varcare quella soglia. Una decisione che si è rivelata fondamentale per evitare un secondo lutto: erano passate le 21 di sabato quando sul posto sono stati fatti intervenire anche i vigili del fuoco per aprire le porte ed entrare dentro.
Prima la scoperta del corpo privo di vita di Alessandro Paoletti nel seminterrato, poi quella del corpo quasi esanime della moglie nell’appartamento .
La coppia non aveva particolari problemi economici, ma non aveva nemmeno nessun familiare, almeno in zona, che si prendesse cura di loro. Nessuno che si sia preoccupato di far loro una telefonata in questo periodo, e almeno fino a ieri non si era fatto avanti nessun parente per chiedere informazioni su di loro.
Il sostituto procuratore Giannino ha fatto prima sigillare, e poi mettere sotto sequestro l’abitazione, così come ha prima disposto l’esame esterno e poi l’autopsia. Ogni ipotesi su quanto accaduto deve essere infatti valutata, oltre a quella che appare come la più logica, e non per questo meno drammatica, di una morte avvenuta in solitaria come era stata la vita del protagonista. —
Fonte: Il Tirreno