Occasione per una riflessione sul percorso realizzato in questi anni dallÂ’Azienda, nonch di confronto sui possibili futuri scenari del lavoro sociale, con riferimento alla realt urbana altoatesina, nazionale ed europea.
Si svolto nella
mattinata di oggi, 29 novembre 2019, presso la Sala Polifunzionale
del Centro civico Oltrisarco-Aslago, il convegno dal titolo
“ASSB: 20 anni al servizio
della Citt. Passato, presente e futuro del lavoro sociale
nei contesti urbani”, organizzato dall’Azienda dei Servizi
Sociali di Bolzano nell’ambito delle celebrazioni per i suoi
vent’anni di attivit.
Hanno aperto il convegno con un saluto di benvenuto ai partecipanti
la direttrice generale dell’ASSB, Liliana Di Fede, e
l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Bolzano Juri
Andriollo.
Sono poi intervenuti, in quest’ordine, l’ex Sindaco della
Citt di Bolzano, Giovanni Salghetti Drioli, e il
primo direttore generale di ASSB Pio Fontana, i quali hanno
spiegato le ragioni politiche e tecniche che hanno portato alla
costituzione dell’Azienda.
La gestione dei servizi sociali su Bolzano prima della costituzione
dell’ASSB era caratterizzata da un frazionamento fra le diverse
competenze comunali, provinciali e della Comunit
comprensoriale di Bolzano, nonch da procedure complesse per
accedere alle prestazioni sociali che causavano tra le altre cose
un disorientamento degli utenti. Necessitava quindi un sistema
integrato di interventi e servizi. L’ASSB nasce come ente
strumentale del Comune di Bolzano e inizia le proprie
attivit a partire dal 1 gennaio 1999.
Con il suo intervento, la Prof. Susanne Elsen, docente di
scienze sociali presso la Libera Universit di Bolzano si
concentrata sul lavoro sociale di comunit nei
contesti urbani, illustrando al pubblico presente alcuni esempi
europei di approcci di sostegno integrato allo sviluppo urbano dei
quartieri economicamente e socialmente svantaggiati e
strutturalmente deboli. Ha poi relazionato sugli obiettivi del
lavoro sociale in ambito abitativo, incentrato sulla prevenzione
delle emergenze, mediante la promozione del senso di aggregazione e
di comunit, l’integrazione di nuovi inquilini socialmente
fragili, la prevenzione di atti di vandalismo e di
segregazione.
Molte citt dei paesi di lingua tedesca promuovono la
partecipazione socialmente produttiva dei cittadini, investendo nel
capitale sociale e nello scambio intergenerazionale. I cittadini
donano attivamente solidariet quotidiana, cooperazione,
scambio di talenti e reciprocit. Qui si sono diffusi centri
di quartiere multifunzionali, repaircafs, banche del tempo,
spazi di lavoro in condivisione, coltivazione agricola urbana, ecc.
Ha poi concluso il suo intervento illustrando l’approccio di
“investimento sociale” proveniente dal Regno Unito, che si sta
diffondendo anche nei paesi di lingua tedesca. Esso si basa
sull’idea di investire le scarse risorse dello stato sociale in
modo da ottenere il massimo “impatto” possibile. L’investimento
nelle istituzioni educative per la prima infanzia, ad esempio,
molto importante, perch consente alle madri di
lavorare, previene la povert tra i genitori soli e aumenta
le opportunit educative dei bambini.
Il Prof. Sergio Pasquinelli, direttore di ricerca presso
l’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) di Milano ha illustrato ai
presenti le principali sfide per il welfare dei servizi nei
contesti urbani dell’area italo-europea. Nella prima parte
dell’intervento sono state individuate tre sfide: contrasto della
povert, tutela della prima infanzia, sostegno della
domiciliarit. Con particolare riguardo alla povert
stato chiarito che si tratta di un fenomeno famigliare, e
non solo dei singoli, che riguarda principalmente famiglie numerose
e straniere, che non dipende solo dalla mancanza/perdita del
lavoro, ma anche da altri fattori (salute, disgregazione dei legami
familiari, abitazione, eventi traumatici quali divorzio e lutto).
Per ci che riguarda il settore della prima infanzia, il
tema non rappresentato solo dall’offrire asili nido a
costo 0 (perdita di funzione di conciliazione), ma dato
dalla mancanza di uniformit nella presenza di strutture sul
territorio nazionale. Infine, per ci che attiene la
domiciliarit, la sfida per il settore pubblico
quella sviluppare un ruolo di regolatore anzich limitarsi a
quello di produttore di servizi.
Spesso manca al cittadino un accesso ad un’informazione adeguata ed
unitaria. Occorre fare pi sistema, aumentare il dialogo tra
enti diversi e collegare le informazioni sul lato dell’offerta e
della domanda adeguando ed innovando gli strumenti che vengono
utilizzati.
Luca Critelli, direttore del Dipartimento Famiglia, Anziani,
Sociale e Edilizia abitativa della Provincia di Bolzano ha
relazionato sulla necessit di adeguare sempre di pi
i servizi e quindi le risposte alle esigenze mutevoli della
societ in continua evoluzione sia in termini di risorse
umane, e tecnologiche, sia in termini di investimenti economici. Lo
standard dei singoli servizi alto, cos come
l’impegno degli operatori. La sfida futura del lavoro sociale
consister nel potenziare la collaborazione fra servizi e il
lavoro di rete. “Il valore aggiunto dell’ASSB consiste nel
rappresentare l’unica realt della Provincia di Bolzano, che
gestisce al suo interno tutta la filiera dei servizi sociali” ha
specificato in conclusione del suo intervento.
Il Sindaco della Citt di Bolzano, Renzo Caramaschi,
ha aperto il suo contributo riportando ai partecipanti una
statistica recentissima realizzata dal Magazine Lifestyle
“Monocle”, la quale ha inserito Bolzano nella lista delle 25
citt mondiali con la pi alta qualit della
vita. Ha poi proseguito descrivendo la maggiore sfida sociale sulla
quale si dovr concentrare la Citt e che consiste
nel “contrasto alla solitudine”, fenomeno presente soprattutto
nella fascia di popolazione minorile. “Siamo ossessionati dai
ritmi, dal PIL, c’ una continua corsa all’affermazione del
singolo” ha spiegato e ci causa emarginazione e isolamento.
Ci vogliono quindi “maggiore attenzione verso l’altro, reciproca
assistenza e cultura. L’investimento in termini sociali deve essere
sempre maggiore soprattutto riguardo ai giovani”.
Informazione generali su ASSB
Dal 1999 ASSBlavora per migliorare il benessere di tutti i
cittadini nell’ambito dei rapporti familiari e sociali, e per
garantire la soddisfazione dei bisogni primari, anche in
collaborazione con le associazioni del terzo settore presenti sul
territorio.
I cittadini della citt di Bolzano che nel 2018 si sono
rivolti a vario titolo ai servizi aziendali sono stati circa
35.000, per una spesa complessiva di oltre 95.000.000 €.
L’ambito dedicato agli anziani rappresenta, il settore di maggiore
spesa, seguito dal servizio di segretariato sociale e assistenza
economico sociale, dal settore dedicato alle persone con
disabilit, dall’area famiglia e minori, dall’ambito prima
infanzia, dall’ambito adulti e inclusione e disagio sociale e
dall’area sviluppo di comunit.
La spesa complessiva stata coperta per ca. il 52% dalla
Provincia Autonoma di Bolzano, per ca. il 18% dal Comune di
Bolzano, per ca. il 12% dai proventi dei servizi, per ca. il 3,5%
dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e per ca. il 13% da fonti
diverse.
Il personale di ASSB ammonta a circa 1.032 persone (dato
all’1.8.2019) contro le 633 persone in servizio all’1.1.1999, cui
si aggiungono i dipendenti che operano nei servizi sociali
esternalizzati al Terzo Settore, che, al 31.12.2018 risultavano
essere circa 224 risorse equivalenti. (ASSB)