1921. Un treno si ferma nel mezzo della campagna veneta.
È un treno atteso dalla moltitudine perché trasporta dei simboli, una storia, delle speranze.
Al macchinista che lo guida non resta che scendere e cercare di riavviare la locomotiva, ventre di fuoco e acciaio nervoso costretto all’immobilità dal destino o da qualche recondito meccanismo.
Alcune persone si avvicinano, in sequenza.
Sono loro a cercare la locomotiva (e il dialogo con chi la conduce), anche se si aspettavano che fosse la potente macchina a coinvolgerli e ad inglobarli in una storia collettiva e in un grande movimento rituale.
Una donna in gramaglie, un anarchico battuto dal tempo, un cappellano militare atterrato dalla storia, un cieco visionario di fortune e destini che non distingue tra gli opposti e che frequenta le incertezze del grigio perenne.
La locomotiva che aspettavano è ferma e consente loro un dialogo sofferto e liberatorio, mentre milioni di altri la vedono solo sfrecciare nel suo compito retorico ed organizzato, sociale ed identitario.
Il treno del Milite Ignoto sfila attraverso il nordest per portare a Roma un pezzetto della guerra passata: una vita che contenga tutte le vite di una nazione, una morte che si possa considerare comune e leggera, dovuta e necessaria.
La locomotiva della Storia Italiana farà tappa DOMENICA 15 DICEMBRE, alle ore 17:30, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo.
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Vedete di esserci.