Grazie ai carabinieri e a un’amica è stata contattata la sorella. Intanto domani la manifestazione in piazza sarà anche per lei
ALTOPASCIO. Una catena di affetto e solidarietà intorno a Eduarda Pinheiro, la trans brasiliana di quarantuno anni morta martedì mattina (14 gennaio) al Centro ustioni di Cisanello, dopo ventiquattro ore di agonia. Eduarda, che abitava in un appartamento in via Torino ad Altopascio, è morta per le ustioni riportate dall’incendio del suo alloggio, che lei stessa ha causato, per disperazione: sotto sfratto, lunedì mattina, all’arrivo dell’ufficiale giudiziario che le avrebbe requisito l’abitazione, ha aperto i tubi del gas, provocando un’esplosione. È stata trasportata a Cisanello, con il corpo ustionato per l’ottanta per cento: è spirata l’indomani.. Le indagini sul caso sono condotte dai carabinieri di Altopascio che fin da subito hanno cercato di mettersi in contatto con la famiglia della ragazza trans, la cui salma si trova all’obitorio di Cisanello. Ma anche tanti amici di Eduarda si sono mobilitati, e determinante è stato l’impegno di un’amica toscana che vive a Milano. «Un’amica – racconta, contattata al telefono dal Tirreno – mi ha messo al corrente della morte di Eduarda. Sono rimasta impietrita per il dolore e mi sono sentita, immediatamente, di fare qualcosa per lei».
«Con Eduarda ci eravamo conosciute circa un anno e mezzo fa in un bar di Altopascio – continua il racconto – dove lei passava per un caffè. La nostra amicizia è scoccata subito: ho imparato anche un po’ il portoghese per comunicare meglio con lei. Eravamo molto in sintonia, lei era una persona speciale». L’amica si è messa al lavoro per risalire ai parenti di Eduarda. «Sul suo profilo Facebook ho letto tutti i commenti sulla sua dolorosa vicenda e ho contattato in privato tutte le persone di Recife, di dove lei era originaria, chiedendo loro di dare una mano: ho spiegato che le autorità stavano cercando di rintracciare la famiglia di Eduarda per la restituzione del corpo». Il tam tam tra l’Italia e il Brasile, al quale hanno partecipato anche altri conoscenti di Eduarda, ha dato presto i frutti. «A un certo punto ho ricevuto una foto con i documenti di Eduarda, col nome da uomo. Era sua sorella che me li mandava, abbiamo parlato. Sono corsa dai carabinieri per raccontare tutto e sono stati bravissimi e molto collaborativi», continua l’amica.
Si attende adesso di sapere dalla famiglia quali saranno le sue intenzioni: se qualcuno verrà in Italia per recuperare la salma di Eduarda e portarla in Brasile oppure no. Nel caso rimanesse ad Altopascio, senza alcun congiunto, sarà l’amministrazione comunale a farsi carico dei funerali.
Intanto domani, la manifestazione in programma alle 15,30 in piazza Vittorio Emanuele ad Altopascio dall’associazione LuccAut, a seguitodell’episodio di omofobia di cui sono rimasti vittima una settimana fa un diciannovenne e la sua amica, mentre si trovavano in un locale della zona, si allargherà anche alla triste storia di Eduarda. Attraverso il Comitato Pride è stata invitata Regina Satariano, fondatrice del consultorio Trans Genere di Torre del Lago, che ha assicurato la sua presenza.
La solidarietà per Eduarda è giunta fino a Pistoia dove, come riporta sempre l’amica, lo staff del salone di estetica che la giovane brasiliana frequentava, sta organizzando una colletta per regalarle una mise per il suo ultimo viaggio. —
Barbara Antoni
Fonte: Il Tirreno