Avviato l’intervento per abbassare il livello dell’invaso sopra Castiglioncello. Lavoro legato alla necessità di fare manutenzione della diga che lo chiude
CASTIGLIONCELLO. Idrovore attive per ridurre il livello di acqua all’interno del laghetto delle Spianate. Un intervento, quello che è in corso in questi giorni, necessario non tanto per una immediata urgenza di tipo idraulico, quanto per poter permettere i necessari lavori di manutenzione della diga che crea appunto il lago.. L’area dell’invaso artificiale, di proprietà del Comune, aveva un punto ristoro, chiuso dalla primavera del 2017, ma l’obbiettivo dell’amministrazione (lo spieghiamo nell’articolo a lato, ndr) era quello di affidare nuovamente la zona per trasformarla in un punto di aggregazione grazie ad attività di pesca sportiva, arredi urbani e ristorante.
Un progetto che dopo l’evento alluvionale del settembre 2017, che si abbatté sulla costa facendo pesanti danni, è stato posticipato per permettere una globale messa in sicurezza idrogeologica del laghetto. La Regione, infatti, chiese all’amministrazione una manutenzione straordinaria della diga che di fatto crea l’invaso. Non solo, è stato anche chiesto che le acque all’interno del laghetto non arrivino a superare mai il livello di guardia.
Ecco che l’amministrazione tiene, grazie alle idrovore, tiene sotto controllo il quantitativo di acqua presente dentro l’invaso, utilizzando apposite idrovore.
«Questo intervento – dice il sindaco Daniele Donati – è necessario non tanto per il rischio che l’invaso esondi, ma per permettere di effettuare la manutenzione alla diga che lo chiude». Un lavoro per cui il Comune ha stanziato 300mila euro nel bilancio 2020 e che «sarà effettuato nell’anno in corso», spiega il sindaco. «Adesso viene abbassato il livello dell’acqua – prosegue – così da consentire, in un secondo momento, la verifica delle condizioni dell’impianto che forma la diga e il successivo rinforzo dello stesso». Anche l’assessore alle manutenzioni Giovanni Bracci sottolinea che «il lavoro sarà effettuato nel corso del 2020. Terminata la messa in sicurezza, l’area potrà essere data in gestione attraverso un nuovo bando».
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Fonte: Il Tirreno