CALCI (Pi) – “Calci e il Monte Pisano possono essere considerati un modello di metodo, positivo e riuscito, da replicare in Toscana e in tutto il Paese in caso di grandi incendi come quello che nel settembre 2018 ha devastato 1300 ettari di bosco”. A dirlo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenuto alla presentazione del termine dei lavori di ripristino del Monte Pisano, nel teatro della Valgraziosa a Calci (Pi).
“Il modello Calci ha funzionato non solo nell’emergenza ma anche nelle settimane successive – ha detto – per la ripulitura del bosco, per gli interventi di difesa idraulica ed idrogeologica, per la costruzione di graticciata e steccati, per il ripristino della viabilità , per tutti quegli interventi che hanno visto oltre 23mila ore di lavoro e per i quali la Toscana ha investito complessivamente oltre un milione e 200mila euro. Abbiamo lavorato in collaborazione con le istruzioni, i volontari, l’Università per favorire una rapida ripresa del bosco. E proprio per tutelare e valorizzare ancora di più il bosco abbiamo dato vita qui alla prima Comunità del bosco della Toscana”.
Il presidente ha sottolineato la sempre più stringente esigenza di tornare a piantumare e tutelare il bosco, anche come difesa contro i cambiamenti climatici. “La tutela del bosco è fondamentale e strategica anche come mezzo di contrasto a fenomeni globali – ha aggiunto Rossi – La Regione può intervenire e lo sta facendo, anche con la volontà di costituire Comunità del bosco in tutto il territorio toscano, ma serve una programmazione nazionale per la sicurezza, a tutto tondo, dagli incendi al rischio idrogeologico, alla prevenzione sismica. Un Piano nazionale sarebbe fondamentale per prevenire danni e drammi, anche in vista della nuova programmazione dei fondi europei”.
Parlando di gestione dell’emergenza, messa in sicurezza e di prevenzione del rischio, anche climatico, Rossi ha ribadito che: “anzitutto sarebbe necessario che lo Stato garantisse subito le risorse necessarie per fronteggiare le crisi, senza i tempi e le incertezze che ci sono oggi, senza la necessità di fare richieste sperando che i fondi vengano concessi. Le risorse per l’emergenza devono essere garantite. Così come andrebbe garantito un Piano per la messa in sicurezza dell’Appennino, dove si incrociano i problemi dell’abbandono, del rischio sismico e del rischio idraulico”.
“In questo contesto – ha concluso il presidente – diventa cruciale il tema della ripiantumazione e di quella che viene definita la ‘nuova colonizzazione’ del bosco, il ritorno ad attività legate al bosco ed all’agricoltura, in linea anche con il New green deal economico e con la sensibilità di molti giovani, sempre più interessati alle attività tradizionali, reinterpretate in maniera ecologica ed innovativa. Secondo alcuni studiosi piantando un miliardo di alberi le condizioni climatiche e dell’aria tornerebbero ai livelli precedenti la rivoluzione industriale. Credo che questi siano temi su cui la politica nazionale e mondiale dovrebbe attivarsi”.
Fonte: Regione Toscana