L’esame esterno eseguito dal medico legale non ha sciolto i dubbi sul decesso di Francesco Bertolacci
LUCCA. L’ispezione esterna del cadavere non chiarisce le cause del decesso di Francesco «Cecco» Bertolacci, 39 anni, operaio cartario, residente a Porcari, morto sabato sera alle 18,40 nell’incidente avvenuto sulla via Romana al Turchetto tra il suo scooter Yamaha Xmax 250 e una Jeep Renegade condotta da un settantenne lucchese iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Il riscontro diagnostico eseguito all’obitorio dell’ex Campo di Marte dall’anatomopatologo Stefano Pierotti, per conto del sostituto procuratore Antonio Mariotti, non è sufficiente a capire quali siano state le lesioni che hanno provocato l’arresto cardiocircolatorio e l’immediato trapasso. C’è poi anche la dinamica del sinistro, ancora al vaglio dei carabinieri della stazione di Altopascio, che presenta dei punti oscuri legati al comportamento del motociclista nel luogo del sinistro avvenuto all’altezza del bar l’Aperitivo. Per questo motivo, e quindi per fugare ogni dubbio su cause e responsabilità , l’autorità giudiziaria ha disposto che venga effettuata l’autopsia sul corpo senza vita dell’operaio della Lucart. L’incarico peritale verrà affidato, probabilmente sempre al medico legale lucchese, nelle prossime 24-48 ore.
Al momento quindi niente nulla osta per poter effettuare la sepoltura. Intanto il magistrato ha fatto sequestrare dai militari entrambi i mezzi coinvolti: lo scooter e il Suv. E, a seconda dell’esito dell’esame autoptico, potrebbe procedere anche ad affidare l’incarico peritale ad un ingegnere che stabilisca l’esatta dinamica dell’incidente considerando traiettoria e velocità di collisione. Per quanto riguarda il pensionato lucchese che era al volante dell’automezzo e che si è subito fermato a prestare soccorso, gli esami a cui è stato sottoposto dai carabinieri che hanno eseguito i rilievi (alcotest e oppiacei) hanno dato entrambi esito negativo.
Â
Fonte: