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“Papa Francesco, spero un giorno di incontrarla”: il sogno di una donna di Altopascio diventa realtà

“Sua santità, Papa Francesco, spero un giorno di poterla incontrare”. Si conclude così così la lettera di Silvia Grassi inviata insieme a un suo quadro l’anno scorso a Papa Francesco. Un sogno, quello della donna di Altopascio, classe 1970, sconvolta 5 anni fa dalla diagnosi di tumore al seno, che è stato esaudito.

Quest’anno Silvia, insieme alla figlia Letizia e il marito Alessandro, è riuscita a partecipare dalle prime file all’udienza del 7 giugno in San Pietro, il giorno stesso che il Papa è stato operato.

“Spero che le sue condizioni di salute siano migliorate – scriveva nella lettera inviata l’anno scorso la donna – me lo auguro con tutto il cuore. Con la speranza poi che la madonna ci aiuti a riportare la pace e che tutti i bambini del mondo non debbano più soffrire la fame. Cinque anni fa mi hanno diagnosticato un tumore al seno destro e sono tutt’ora in terapia. La preghiera mi ha aiutato tantissimo. Anche la pittura mi aiuta ogni giorno a superare i dolori, che altrimenti mi farebbero cadere nello sconforto. Le mando un forte abbraccio”.

Silvia Grassi è nata a Lucca il 23 marzo 1970. Originaria di Altopascio, la sua passione per l’arte e la pittura ha origine già dall’infanzia e il suo sogno sarebbe stato quello di frequentare una scuola d’arte. Sotto consiglio dei genitori s’iscrive a un liceo scientifico ad indirizzo linguistico. Dopo aver frequentato scuole in Inghilterra e Germania, per migliorare la conoscenza della lingua, e praticato per svago con amici il francese, è nata in lei l’aspirazione di viaggiare e diventare hostess di volo.

“Purtroppo, la morte di mio padre, affogato nella vasca di depurazione della nostra lavanderia, mi ha fatto rinunciare a tutto questo – racconta Silvia Grassi – Il lavoro e la famiglia sono stati la mia vita fino a tre anni fa, quando mi hanno diagnosticato un tumore al seno. La passione per la pittura è da allora rinata e grazie al maestro Roberto Pasquinelli ho imparato a dipingere ad olio i miei quadri. Non so dove mi porterà questa mia passione, intanto, colgo l’attimo, e mi rilasso con l’arte terapia, che mi distrae da tutti i dolori che mi provoca la ‘vera’ terapia oncologica” conclude la donna.

A papa Francesco ha consegnato due quadri una Madre Celeste, che accompagnava la lettera e la sacra famiglia, 50×40 a tempera, per l’udienza generale.

Silvia Grassi

2023-06-09 14:31:29