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Nuovi timori per il gruppo Pro-Gest “Serve chiarezza sul futuro dell’azienda”

“La situazione lavorativa e la condizione dei lavoratori del Gruppo Pro-Gest non stanno migliorando, né ad Altopascio né negli altri stabilimenti del gruppo, anche in quelli più blasonati di Mantova, dove pure sono stati riversati milioni di euro per farne uno stabilimento di eccellenza, che però non ha mai decollato dal punto di vista produttivo, o in quelli storici come la cartiera di Villa Lagarina”. A dirlo sono le organizzazioni sindacali Slc Cgil e Fistel Cisl

“Carenza di lavoro diffusa in alcuni siti produttivi, e Altopascio è tra questi, e voci sempre più insistenti di vendita delle aziende del gruppo, in maniera scorporata o addirittura in blocco aumentano il disagio e le paure delle maestranze. A quest’ultima vicenda sembrano legarsi anche forti dissapori interni alla famiglia Zago, storica proprietaria. C’è una forte preoccupazione da parte dei lavoratori, che le segreterie sindacali nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Cartai hanno, in questi giorni, trasferito su un comunicato diffuso su tutti i territori”.

“Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge nella nota nazionale – sottolineano che la storica difficoltà relativa all’assenza di relazioni industriali con il gruppo Progest dell’imprenditore Bruno Zago si è acuita nell’ultimo periodo anche a livello territoriale, complicando ed aumentando le preoccupazioni delle maestranze che sono di fronte al rincorrersi di voci incontrollate sempre più insistenti di cessioni parziali o totali delle aziende del gruppo ad altri player multinazionali del settore cartario cartotecnico. La situazione di incertezza dei lavoratori è anche frutto della carenza di lavoro in particolare su alcuni siti, a fronte di un calo nel settore ma di una più marcata tendenza negativa del gruppo Progest, che causa utilizzo di cassa integrazione e smaltimento massivo di ferie, in un quadro di incertezza generale in cui i vari responsabili di stabilimento fanno fatica a dare delle risposte sostanziali. Di contro in alcuni altri siti del gruppo la carenza degli organici costringe i lavoratori a sopperire con salti di riposo e non utilizzo delle proprie ferie creando situazioni di forte fibrillazione all’interno dei vari reparti produttivi. Questa situazione risulta totalmente anomala nel comparto cartario dove, grazie a normative presenti sul contratto collettivo nazionale di lavoro (come la convocazione annua ex articolo 10) ed ai continui e costanti rapporti tra le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali tra i gruppi o singole aziende e le associazioni di categoria Assocarta ed Assografici hanno permesso negli anni di portare le relazioni industriali a punti di eccellenza e di utilizzarle per intervenire nei momenti di crisi anche con interventi congiunti nei confronti delle istituzioni siano esse nazionali o europee. Le scriventi organizzazioni sindacali esortano la proprietà a convocare un tavolo nazionale (come da nostra richiesta in base al articolo 10 del contratto nazionale) per fare chiarezza della situazione ed intraprendere un percorso che sia costante e duraturo”.

“Nel nostro territorio lucchese – commentano Slc e Fistel – e in Toscana sono già stati avviati confronti sindacali con il Comune di Altopascio, la Provincia e la Regione e le istituzioni hanno risposto manifestando ovviamente le medesime preoccupazioni, chiedendo anche loro all’azienda risposte che finora non sono giunte. L’idea diffusa è che così non si possa andare avanti e che c’è la necessità di avere una chiarezza complessiva sul futuro di questo gruppo industriale, nell’interesse generale di tutti“.

2023-07-19 17:34:03