L’Ancona affronta il Natale più difficile degli ultimi anni, al quattordicesimo posto con 21 punti dopo 19 partite, 10 punti in meno rispetto allo scorso anno quando a metà campionato si trovava al nono posto con 31 punti, 10 in meno anche rispetto all’anno precedente quando alla fine del girone d’andata, sempre con 31 punti, si era posizionata al quinto posto. Ormai è chiaro a tutti, che con o senza il ritorno di Colavitto, si sono fatti molti passi indietro rispetto agli ultimi anni, una regressione attribuibile alle decisioni prese durante l’estate, in particolare quella di mantenere Donadel e tutte le conseguenze che ne sono derivate. La responsabilità non ricade esclusivamente su Donadel, infatti, sebbene sia vero che fu il tecnico di Conegliano a decidere di licenziare ben quattordici giocatori della squadra dell’anno precedent, è altrettanto vero che le decisioni riguardanti i nuovi acquisti, molte delle quali quasi obbligate dalle circostanze, ricadono sulla direzione sportiva di Francesco Micciola. Con Donadel la squadra ha ottenuto 9 punti in 9 partite – più la sconfitta in Coppa – con Colavitto 12 in 10, un miglioramento che nonostante tutto non basta a garantire alla squadra di raggiungere tranquillamente la salvezza: 21 punti nel girone di ritorno, infatti, potrebbero non essere sufficienti. Con i playout a 2 punti e i playoff a 3, in un girone estremamente equilibrato, la squadra ha dimostrato di non riuscire a mantenere costanza di performance e di soffrire per una carenza: la bassa qualità media. Il Resto del Carlino lo ha scritto spesso ma con riluttanza: questa squadra è mediocre, buona solo nei suoi primi nove o dieci giocatori, troppo debole nel resto. Basta che in una partita ci siano squalifiche o infortuni per subire una sconfitta ovunque e contro chiunque.
La sconfitta contro Lucca appare come una sentenza, da cui sarà possibile appellarsi solo con un accurato mercato di gennaio, nella speranza che questa volta le decisioni prese possano garantire a Colavitto una squadra migliore e più adatta al suo stile di gioco. Il bilancio della prima metà del campionato è triste e severo: se si dovesse stilare una classifica di rendimento e di affidabilità dei giocatori dell’Ancona – sempre e comunque un punto di vista – solo Spagnoli, Paolucci, Gatto, Martina, Pellizzari, Cella, Saco, Perucchini, Marenco e Basso riuscirebbero a salvarsi, quest’ultimo più per il suo spirito di sacrificio e le sue abilità atletiche che per le sue capacità tecniche. E forse Clemente. Gli altri sono tutti bocciati, inclusi tutti quelli del reparto offensivo ad eccezione di Spagnoli, il che significa che molti dei protagonisti attesi di questa stagione finora hanno dimostrato solo i loro limiti. Ci saranno molte partenze, a partire da vari giocatori in prestito. La squadra avrebbe dovuto tornare in campo per gli allenamenti il 2 gennaio prossimo, ma sembra che il patron Tiong abbia intenzione di cambiare i piani. Oggi potrebbe uscire un comunicato della società e i giocatori potrebbero tornare in campo già il 27 dicembre.
2023-12-24 09:01:01