Il proprietario di un allevamento di cavalli è stato denunciato per la gestione inefficace dei rifiuti della sua attività situata ad Altopascio, molto vicino alla riserva regionale del Sibolla.
Secondo i carabinieri forestali di Capannori, il proprietario avrebbe utilizzato un’ingente quantità di letame, composto da paglia mescolata a deiezioni solide e liquide, per riempire una fossa di drenaggio agrario, direttamente connessa al flusso d’acqua della riserva naturale.
Il Lago di Sibolla, un’area umida di importanza internazionale, rappresenta un habitat di grande interesse naturalistico, molto sensibile ai fattori inquinanti generati dalle attività umane. In particolare, dal punto di vista botanico, ospita popolazioni preziose di “piante reliche” (in altre parole, legate a condizioni ecologiche e climatiche del passato), appartenenti a specie che oggi si trovano a latitudini molto più a nord (reliche glaciali) o molto più a sud (reliche terziarie). Per molte di queste piante, uno dei fattori chiave che ha permesso la loro conservazione in questo piccolo “rifugio” è stata la natura oligotrofica delle acque, che provengono principalmente dalle sorgenti situate sul fondo del lago. Da qui l’importanza di proteggere la riserva naturale dall’inquinamento dell’acqua, soprattutto se ricca di azoto e altri nutrienti, come quelli risultanti dal lavaggio del letame.
I militari hanno quindi ordinato al responsabile di rimuovere immediatamente e smaltire correttamente il letame, al fine di prevenire danni all’area naturale protetta.
2024-01-26 11:32:30