Prosegue la feroce opposizione di Legambiente al percorso dellestrade principali.Secondo il gruppo, tale operazione “causerebbe un enorme consumo del suolo, con danni all’inquinamento delle acque sotterranee e dell’aria, con un costo stimato di 173 milioni di euro per coprire 11 chilometri di percorso, senza risolvere i problemi di mobilità esistenti nell’area”.
Sabato scorso, i circoli Legambiente di Capannori e Lucca hanno organizzato un’assemblea pubblica per discutere la qualità dell’aria nella Piana di Lucca, le ripercussioni sull’ambiente e sulla salute di un’operazione come le strade principali e la necessità di puntare su una mobilità sostenibile per il progresso socio-economico del territorio tra Livorno, Lucca e la Versilia e la sua riqualificazione.
“L’inquinamento da Pm10, registrato dalla stazione Arpat nella zona Lucca Capannori, detiene il triste primato rispetto al resto della regione, con un totale record di 12 anni in cui la media giornaliera di Pm10 ha superato i 35 giorni all’anno, tra il 2010 e il 2022. Questi sono dati regionali elaborati da Legambiente nell’ambito della campagna Clean Cities, che saranno presentati durante una conferenza stampa il 1° marzo a Firenze. Nell’area sono state registrate anche altre preoccupanti alte concentrazioni di Pm2,5 e No2, inquinanti strettamente correlati alle autostrade, come mostrano le European Air for Quality Maps. Continua la nota, questo è inquinamento da particolato fine che il progetto delle strade principali andrebbe a incrementare notevolmente in un’area già interessata dall’inquinamento del traffico veicolare, in particolare da quello pesante. E non stiamo parlando solo di problemi di inquinamento, l’area è caratterizzata da un alto tasso di incidenti e di mortalità stradale”.
“Le strade principali – aggiunge Legambiente – sono un progetto che ha sollevato criticità nel corso degli anni, dal Consiglio dei lavori pubblici al Comitato dei garanti legate all’assenza dello studio di fattibilità e ai relativi benefici parziali anche in termini di riduzione del traffico.La proposta di Legambiente si basa sulla promozione della mobilità sostenibile e sull’intermodalità del collegamento ferroviario tra il distretto della carta Lucchese e il porto di Livorno, il potenziamento delle infrastrutture esistenti e del Tpl”.
“In alternativa a nuove strade e progetti come le strade principali, dobbiamo adattare le nostre città ai cambiamenti climatici, migliorare la qualità dell’aria e ridurre il rischio di incidenti stradali; è urgente mettere in atto politiche che risolvano le attuali e storiche criticità. È inutile e dannoso spostare il traffico su altri territori, soprattutto con progetti ampiamente deflati (la seconda fase funzionale delle strade principali, così urgente, ha già perso i suoi fondi a favore di progetti minori),” dichiarano Michele Urbano, presidente Circolo Legambiente Lucca e Angela Giannotti, presidente Circolo Legambiente Capannori.
“Le conclusioni dello studio di fattibilità realizzato dalla divisione infrastrutture delle ferrovie nel 2001, relativo al progetto ferroviario dell’area vasta della Costa, stimano mediamente una riduzione del 20% del traffico privato in 3 province (Lucca, Pisa Livorno). Lo stesso approccio dovrebbe essere applicato al trasporto merci, potenziando il trasporto ferroviario tra il porto di Livorno e lo scalo merci di Frizzone, implementando soluzioni logistiche in grado di servire in modo razionale le aziende del distretto cartario. Non da ultimo, dovrebbero essere sviluppate e promosse tutte le soluzioni che implementano una logistica a basso impatto per le merci, in particolare a livello di distretto. Dobbiamo iniziare a ragionare tutti insieme su come attuare questo progetto per sviluppare e qualificare il nostro territorio”.
“Non possiamo sprecare soldi pubblici per un’opera che non solo sarebbe inutile, ma dannosa, che incentiverebbe ulteriormente il trasporto su gomma aumentando i livelli di inquinamento – conclude Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana – È noto che la creazione di una nuova strada non risolve i problemi del traffico, anzi in certe condizioni produce un aumento del tempo medio di viaggio. La Lucchesia può diventare un modello virtuoso di mobilità sostenibile, come dimostra il centro logistico Lucca Port, puntando sul trasporto merci e passeggeri su ferro, sul potenziamento del trasporto pubblico e sulla mobilità dolce”.
2024-02-20 11:39:44