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Capannori, Unione Popolare: “Il bando per gli alloggi? Un altro coniglio dal cilindro”

“Il nuovo bando per le abitazioni di edilizia popolare? Un’altra magia estratta dall’amministrazione Menesini”. Così ha affermato l’Unione popolare Capannori.

Capannori, nuovo bando per l’assignazione di alloggi

“La legge locale richiede una pubblicazione almeno ogni quattro anni e come sempre la precisione di questa amministrazione non fa difetto: iscrizioni entro il 30 maggio. Non possiamo fare a meno di notare, però, che gli ultimi periodi di mandato siano sempre così produttivi, dall’edilizia scolastica, ai lavori pubblici fino ai diritti sociali – afferma Unione popolare -. Nel nuovo bando, troviamo l’applicazione immediata di tutte le ordinanze locali: tra i requisiti, infatti, il non aver commesso reati non colposi con condanne di oltre cinque anni. La questione che vogliamo evidenziare è che il diritto alla casa è fondamentale e non dovrebbe essere ‘guadagnato’. Sicuramente si tratta di una normativa locale, ma nulla vieta agli amministratori di opporsi pubblicamente e istituzionalmente a questa evidente discriminazione che tradisce, ancora una volta, il ruolo educativo delle carceri e pone un ulteriore ostacolo al reinserimento sociale”.

“Riguardo ai diritti sociali, l’amministrazione attuale tende ad offrire un intervento di assistenza piuttosto che di riconoscimento, come nel caso del diritto all’abitazione, che necessita una piena applicazione ai sensi della legge – continuano -. La mancanza di una volontà politica evidente che elenchi un percorso preciso e specifico per le abitazioni popolari fornisce testimonianza delle esigenze del territorio – tra cui l’Isee di 16.500 euro come requisito minimo, un limite estremamente basso, e il target rappresentato da coloro che vivono con uno stipendio insufficiente. Questi requisiti, anche se imposti dalla Regione, sono politicamente condivisi dall’amministrazione. Inoltre, l’assessore Francesconi è contento di poter aggiornare il quadro delle condizioni marginali nella comunità locale. Come se fosse l’unico strumento disponibile. Oltre la questione dell’edilizia abitativa, il diritto all’alloggio porta altri questioni urgenti: guardando al futuro, la pianura di Lucca è un luogo di sviluppo di attività turistiche e di affitti a breve termine, cioè una tendenza che deve essere considerata e analizzata per agire strategicamente di fronte a nuove difficoltà in termini di disagio abitativo.

“È infatti impossibile parlare di diritto all’alloggio senza parlare di povertà e di occupazione. Parliamo di ciò consapevoli del nostro bagaglio di esperienza, supportati dal lavoro dello sportello sociale che abbiamo mantenuto per quattro anni presso la Casa del Popolo di Verciano, raccogliendo testimonianze delle difficoltà a trovare una casa per coloro che sono esclusi dai requisiti del bando Erp, ma che vivono comunque una situazione di precarietà lavorativa e di emarginazione sociale – continuano -. Basta non avere un contratto a tempo indeterminato o un reddito basso per essere alla merce del mercato immobiliare e per non poter firmare un qualsiasi contratto (i cui affitti sono in aumento negli ultimi anni). Questo determina un indebolimento di qualsiasi altro aiuto che potrebbe venire da una amministrazione ordinaria come l’Agenzia Casa e i contributi comunali per il pagamento dell’affitto, poiché il problema principale non è solo la spesa, ma il trovare un alloggio. È vitalmente necessario rafforzare l’azione amministrativa riguardante il diritto all’alloggio, abbandonando l’approccio assistenzialista. E la chiave per raggiungere questo obiettivo è lo studio del territorio per censire le proprietà sfitte e abbandonate, anche private, così da conoscere con precisione le esigenze del territorio e la situazione delle opportunità di alloggio, concordando risoluzioni condivise con le parti in causa”.

 

2024-02-29 16:23:51