(ANSA) – LUCCA, 07 MAR – Nel 2023, nelle province di Lucca,
Massa-Carrara e Pisa, le aziende guidate da donne
hanno raggiunto la quota di 23.866, con un saldo tra nuove registrazioni e
chiusure, netto di quelle burocratiche, di -50 unità equivalenti a una
riduzione dello 0,2%. Questa cifra è in contrasto rispetto
all’intero sistema imprenditoriale che, invece, mostra una crescita dello
0,2%. Il rallentamento arriva dopo due anni positivi per le
‘aziende in rosa’. Inoltre, si registra un calo di 842 unità (-1,1%) nel
numero di donne che ricoprono ruoli di leadership nelle aziende
(proprietarie, amministratrici, partner, ecc.). Questi dati emergono
dall’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche (ISR)
e dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio del Nord-Ovest della Toscana
riguardanti la dinamica dell’imprenditoria femminile
nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.
“I numeri dimostrano che è necessario un impegno continuo per
assicurare le migliori condizioni per un aumento della presenza
femminile nelle aziende – afferma Valter Tamburini, presidente
della Camera di Commercio del Nord-Ovest della Toscana. In
questo contesto, abbiamo programmato un’iniziativa per la ricorrenza dell’8 marzo. Un giorno di riflessione sulle
questioni generali che segna l’inizio del progetto ‘Movie for women’s
training’: un percorso formativo rivolto alle donne,
organizzato dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di
Commercio del Nord-Ovest della Toscana”.
Nella provincia di Lucca, su 41.802 aziende, 9.360 sono di proprietà di donne,
rappresentando il 22,4%. Le 573 registrazioni del
2023 sono in linea con il 2022, ma inferiori al periodo
pre-Covid, mentre le chiusure volontarie sono aumentate (+57 unità) arrivando a un totale di 585, il valore più alto
dal 2019. La provincia di Massa-Carrara ha mostrato un notevole
calo delle aziende ‘rosa’ (-0,8%) e il peggior bilancio
imprenditoriale dell’ultimo decennio. Infatti, le
aziende femminili a fine anno sono 5.063, il 23% del totale. La forma
giuridica della ditta individuale è ancora la più diffusa (56% del
totale con 2.852 unità) e quella con la contrazione più elevata
(-1,4%). Invece, le società di capitali sono in crescita (+0,9%) con una
incidenza del 27% sul totale delle femminili. Nella
provincia di Pisa, nel 2023, l’imprenditoria femminile è rimasta stabile (solo
tre aziende in più) ma con un valore inferiore rispetto ai due anni
precedenti (+31 nel 2022 e +126 nel 2021) e, ad eccezione
dell’anno pandemico, il peggiore dell’ultimo decennio. Alla fine del
2023 le aziende femminili sono risultate 9.443 con le nuove
registrazioni diminuite a 582 (-14 rispetto al 2022), mentre le
chiusure, al netto di quelle burocratiche, sono aumentate a 579
(+14 unità). Segno positivo per le società di capitale con un saldo
di +64 aziende, equivalenti a un +2,8%, per un totale di fine anno di
2.312 unità che rappresentano il 24,5% del totale delle aziende
femminili di Pisa. (ANSA).
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2024-03-07 17:00:00