Il 2023 ha visto un rallentamento delle esportazioni dalle province di Lucca e Pisa, mentre Massa-Carrara ha registrato un incremento a doppia cifra grazie alla meccanica, la cui performance è tuttavia strettamente legata al ciclo di fatturazione di grandi ordini. Nel medesimo periodo, la Toscana ha registrato una crescita del 5,6% grazie allo sviluppo significativo del settore farmaceutico e all’aumento anomalo di merci di bordo, ritorni nazionali e merce respinta. Le vendite all’estero dell’Italia nel suo complesso sono rimaste stabili. Il rallentamento delle esportazioni ha colpito molti settori tradizionali delle tre province, anche se è importante evidenziare che alcuni provenivano da un periodo di notevole espansione. Questi sono, in sintesi, i risultati dell’analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla Camera di Commercio del Nord-Ovest della Toscana e l’Istituto studi e ricerche (Isr)
“Quello che emerge dall’analisi dell’andamento delle esportazioni, escludendo alcune circostanze specifiche, non ci soddisfa completamente – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio del Nord-Ovest della Toscana – Si tratta di un rallentamento che non è necessariamente legato a problemi specifici delle nostre regioni, ma che riflette piuttosto una situazione più ampia, con alcune difficoltà che riguardano le principali destinazioni delle nostre produzioni, così come il fatto che in passato abbiamo raggiunto livelli record. Tuttavia, il nostro impegno rimane quello di sostenere le aziende locali nella loro presenza sui mercati internazionali. Anche nel 2024, continueremo a offrire supporto all’export e contributi per partecipare a fiere internazionali.”
Nel corso del 2023, le esportazioni dalla provincia di Lucca, che ammontano a 5,2 miliardi di euro, registrano un calo del 3,4% rispetto all’anno precedente. Il calo, tuttavia, segue il record raggiunto nel 2022 (5,4 miliardi di euro, anche grazie all’aumento dei prezzi) e riflette alcune evoluzioni specifiche. Oltre al settore della carta e della cartotecnica, che ha registrato un calo dell’11,7%, con evoluzioni divergenti tra i due sottosettori degli articoli di carta (in aumento) e della pasta-carta (in calo), altri settori hanno sperimentato contrazioni significative. L’industria meccanica, secondo settore provinciale, ha registrato un calo del 11,2% dopo il record del 2022. Inoltre, ci sono stati cali nei settori dei metalli di base non ferrosi (-29,3%), degli articoli in plastica (-12,1%), delle calzature (-14,2%), degli strumenti di misura e navigazione (-5,3%). Segnali molto positivi arrivano dal settore della cantieristica nautica che ha registrato un aumento del 22,3%, superando il miliardo di euro di controvalore. Aumenti nell’export anche per l’olio (+5,5%) e i medicinali (+33,1%). Le esportazioni dalla provincia di Lucca, nonostante il calo, mantengono solide connessioni con i mercati tradizionali, tra cui Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Spagna. L’export verso la Polonia, la Svizzera e la Turchia è in crescita. Inoltre, grazie all’acquisto di imbarcazioni, si sono aggiunte le Isole Cayman (con un export quasi triplicato).
L’andamento generale
Nel 2023 le esportazioni dalla provincia di Lucca hanno raggiunto un valore di 5,2 miliardi di euro, registrando una diminuzione del -3,4% rispetto all’anno precedente, un risultato notevole poiché va contro la tendenza regionale, in crescita del +5,6%, e quella nazionale che nel 2023 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Si tratta comunque del secondo valore più elevato per le esportazioni storiche della provincia, considerando che nel 2022, con 5,4 miliardi di euro, si era raggiunto un nuovo record per le esportazioni provinciali, trainate in parte dalla forte dinamica dei prezzi determinata dagli significativi aumenti dei prodotti energetici e delle materie prime che si sono verificati nel periodo. Nel 2023 queste tendenze si sono parzialmente ritirate e in alcuni settori si è registrata una diminuzione del prezzo delle produzioni, in un contesto di generalizzata decelerazione degli scambi internazionali anche a causa delle difficoltà riscontrate in mercati importanti come la Germania.
In controtendenza, si notano le performance positive del settore nautico, che ha superato il miliardo di euro di vendite all’estero, e i segnali positivi degli articoli in carta e cartone e degli oli vegetali.
Le importazioni nella provincia di Lucca nel 2023 sono diminuite del 7,5% scendendo a 2,7 miliardi di euro, registrando un calo di 217 milioni rispetto al 2022. Al rallentamento, dopo un 2022 in aumento, ha contribuito la riduzione dei costi delle materie prime, anche energetiche.
Gli andamenti settoriali
Il maggior contributo in positivo alle esportazioni lucchesi è arrivato dalla cantieristica nautica, che nel 2023 ha rilevato un aumento del +22,3% delle esportazioni di imbarcazioni superando il miliardo di euro, il valore più elevato mai ottenuto dal settore, chiudendo un triennio senza precedenti per le vendite settoriali e arrivando a rappresentare oltre un quinto delle esportazioni provinciali. Tra i principali mercati di destinazione, le Isole Cayman rappresentano il 33,4% del totale nell’anno, con un valore complessivo di 352 milioni di euro, seguite dal Regno Unito con 189 milioni (17,9% del totale settoriale) e dagli Stati Uniti che hanno acquistato imbarcazioni per 121 milioni, l’11,5% delle esportazioni provinciali del settore.
Il settore della carta e cartotecnica nel complesso ha registrato vendite all’estero per oltre 1,3 miliardi di euro, evidenziando un calo dell’11,7% rispetto all’anno precedente quando aveva superato in valore il miliardo e mezzo di esportazioni (177 milioni di euro in meno). Il calo è stato causato da differenti andamenti all’interno della catena produttiva. La crescita ha riguardato le vendite di articoli di carta e di cartone, che sono aumentate del +3,3% attestandosi in valore a complessivi 806 milioni di euro, con la Francia che resta il principale mercato di sbocco con 244 milioni di euro (+2%), seguita dalla Germania con 128 milioni di euro (+16,9%) e, con valori minori, da Svizzera, Spagna e Regno Unito tutti in lieve calo nell’anno.
In forte calo, invece, l’export di pasta da carta, carta e cartone che è diminuito del -28% fermandosi a 521 milioni di euro, con una diminuzione in valore di 202 milioni rispetto all’anno precedente, quando si era invece registrato un aumento del +76% rispetto al 2021 come conseguenza del forte aumento dei costi di produzione legato alle tensioni sui mercati dell’energia e delle materie prime, che nel 2023 sono invece parzialmente rientrate. Il valore delle vendite all’estero nel 2023 è quindi calato rispetto al 2022, ma è superiore a quello del 2021 (+27%). Tra i mercati di sbocco, la Polonia è il principale partner commerciale dell’anno con 90 milioni di euro, in crescita ulteriore (+8,3%) dopo l’esplosione del 2022 quando aveva triplicato gli acquisti dalla provincia. Si registrano diminuzioni dei valori, invece, nei tradizionali mercati di riferimento quali Germania (-32% dopo il +153% del 2022), Francia (-38% dopo il +194% del 2022) e Spagna (-53% dopo il +70% dell’anno precedente), mentre Il Regno Unito resta invece stabile confermando i valori raggiunti nel 2022 (49 milioni). Al contempo, il valore delle importazioni di pasta da carta, carta e cartone è diminuito di 120 milioni, attestandosi a 823 milioni.
L’industria meccanica, secondo settore provinciale per export con un totale di 852 milioni nell’anno 2023, ha registrato una diminuzione del -11,2% per 107 milioni in meno rispetto all’anno precedente quando si era tuttavia raggiunto un record storico per il settore. Nel dettaglio, le vendite estere di macchine per impieghi speciali, principalmente rappresentate dai macchinari per le cartiere, sono diminuite del 17,2%, scendendo a 587 milioni. Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di destinazione del settore con 84 milioni di euro, ma registrano un calo del -21,4% nell’anno. Seguono, con valori in crescita, paesi europei come Germania, Spagna e Polonia, ma anche Finlandia e Romania, mentre si sono registrate contrazioni per Messico, Ungheria e Arabia Saudita presumibilmente a causa del completamento degli ordini nel 2022.
Il settoriale, inoltre, ha registrato vendite all’estero di macchine per impieghi generici (motori e turbine, pompe, compressori, valvole, ecc.) per 122 milioni, in lieve calo del -1%, i cui principali mercati di destinazione risultano essere Stati Uniti, Germania e Singapore, tutti in forte crescita, mentre si è rilevata una forte contrazione delle vendite in Cina (-92,6%) dopo i buoni livelli dell’ultimo biennio.
Sono cresciute, invece, le vendite di altre macchine per impieghi generali (forni, macchine per il sollevamento, ecc.) che sono salite a 140 milioni segnando un +12,3%, per 15 milioni in più nell’anno. Tra i principali mercati di sbocco in crescita si trovano Francia (+11,7%), Germania (+32,1%) e Stati Uniti (+31%), mentre Messico (-49,6%) e Polonia (-64,2%) hanno segnato significative diminuzioni.
Le esportazioni di cablaggi e apparecchiature di cablaggio sono diminuite del -6,2% nel 2023 fermandosi a 314 milioni, su livelli comunque superiori al 2021. L’andamento delle vendite è risultato positivo verso la Francia, che si conferma primo mercato di riferimento con 143 milioni di vendite (+12,5%), seguita da Belgio e Germania, entrambi in diminuzione rispettivamente del -8,1% e del -37,1%.
La dinamica positiva dell’export di oli e grassi vegetali e animali è proseguita anche nel 2023, con un aumento del +5,5% che ha portato il valore delle vendite all’estero a 276 milioni di euro: gli Stati Uniti sono cresciuti del +16,1%, confermandosi primo paese di destinazione con acquisti per 125 milioni, il 45,4% dell’export del settore, seguiti dal Regno Unito (-0,8%) con il 19,5% del totale, e dal Brasile (+20%). Sono invece diminuite le esportazioni verso la Russia (-21,6%), la Germania (-38,3%) e il Canada (-9%), che sono rimasti poco sopra i dieci milioni di acquisti dalla provincia.
2024-03-25 12:22:00