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Operaio morto alla Kme, Anpi Lucca: “Non si può reagire solo con lo sdegno”

“Chi ha ucciso l’operaio Nicola Corti? Non è il destino tragico a causare le morti sul lavoro”. Queste le parole del presidente dell’Anpi Lucca, Romano Zipolini, dopo l’incidente mortale avvenuto presso la Kme di Fornaci di Barga.”Vengono causate dal calcolo criminale del profitto a qualsiasi costo. Sono causate da un’impresa vorace e incapace di assolvere alla ‘funzione sociale’ che le viene riconosciuta dalla Costituzione. Il capitale non ha anima, e chi non ha anima divora i corpi”, spiega. “Quando si arriva ad affermare che ‘gli operai si fanno male perché sono deficienti’ e tolleriamo queste espressioni degradanti, anche noi trascuriamo il principio fondamentale della nostra carta, che è la protezione del lavoro su cui è fondata la Repubblica. Lo Stato, che spreca risorse enormi nel commercio delle armi, non investe risorse nella protezione della salute e della vita di coloro che lavorano. Le morti e gli infortuni sul lavoro causano un dolore infinito alle famiglie, turbano e impoveriscono l’intera società. Non si può reagire solo con indignazione, ma con la lotta per i diritti fondamentali del lavoro e dei lavoratori e il rispetto della dignità umana. Solo chi lotta per un lavoro sicuro e dignitoso agisce per impedire la rottura del patto sociale che sostiene la nostra Repubblica. Non possiamo permetterci di dimenticarlo”.

 

2024-05-17 13:55:00