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Lucca, una festa della Repubblica con lo sguardo verso i giovani

LUCCA. Una Festa della Repubblica dedicata ai giovani. La cerimonia di celebrazione del “2 Giugno” si è svolta domenica mattina, con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti in Piazza XX Settembre.

Le celebrazioni sono proseguite nel cortile del liceo scientifico “Vallisneri”, dove si è tenuta una cerimonia militare organizzata dall’Arma dei Carabinieri, con l’alzabandiera accompagnato dall’inno nazionale, la lettura del messaggio del Capo dello Stato e la consegna delle onorificenze di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana al ristoratore Samuele Cosentino e a Giuseppe Andracchio, da parte del Prefetto Giusy Scaduto.

Dopo la cerimonia, l’evento è proseguito nella palestra del Vallisneri, dove tra l’altro, gli studenti hanno avuto un dialogo con la professoressa Carla Andreozzi, rappresentante dell’Istituto storico della Resistenza, sui risultati di un sondaggio condotto nelle scuole sul significato della Repubblica da un punto di vista storico e attuale. Gli studenti dell’Isi Pertini, dell’Isi di Barga e dell’Istituto comprensivo Lucca centro storico hanno poi presentato un trailer realizzato nel contesto del progetto pilota “1 Ciak – 2 Punti di Vista”, incentrato sulla produzione di prodotti audiovisivi sul fenomeno sempre rilevante del “femminicidio”.

Nel suo discorso, il sindaco Mario Pardini ha citato e ricordato il giurista e uno dei padri fondatori della Costituzione, Piero Calamandrei.

«Abbiamo celebrato la Festa della Repubblica presso il liceo scientifico Vallisneri, insieme alle autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e agli studenti – ha detto Pardini – Settantotto anni fa, il 2 giugno 1946, l’Italia ha scelto la Repubblica. Di conseguenza, è nata la nostra Costituzione, come un faro emerso dalle rovine di un periodo oscuro. Essa continua a ricordarci quanto siamo stati in grado di accenderne la luce, che ancor oggi guida sia i cittadini che gli amministratori e i governanti. Nel 1955, parlando agli studenti di Milano, Piero Calamandrei ha detto molte cose importanti, ma in particolare che “La Costituzione non è una macchina che una volta avviata va avanti da sola. La Costituzione è un pezzo di carta, la lasci cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile”. Una responsabilità che investe prima di tutto la politica, che deve impegnarsi per moderare quella contrapposizione perenne che allontana le persone dal votare e che non ha nulla a che vedere con la lezione del 2 giugno 1946. Trentadue anni fa anch’io ero uno studente, mi sono diplomato proprio al Vallisneri. Oggi ho parlato ai giovani attraverso quel ricordo. “Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo politico, che è una malattia dei giovani”, ha sottolineato ancora Calamandrei quel giorno alla platea studentesca. E, naturalmente, questa citazione non era rivolta a coloro che erano presenti oggi a celebrare con noi la Repubblica, a cui ringrazio. Dico semplicemente che le parole di Calamadrei devono essere ripetute più spesso, perché parlano di buone pratiche che ci uniscono come popolo. Capiarne il significato profondo è la sfida più grande sia per gli amministratori, sia per le nuove generazioni, che spero e auspico si interessino sempre di più alla vita pubblica ».

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2024-06-02 17:30:21