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Impianto di riciclaggio a Salanetti, Gini: “È necessario un cambiamento di direzione e un approccio di dialogo con il territorio”

“Ieri sera abbiamo partecipato con piacere al dibattito organizzato dai comitati ambientali della Piana a Capannori riguardo l’impianto di riciclaggio di pannolini a Salanetti. Infatti, abbiamo sempre accettato ogni invito e occasioni di dialogo che rappresentano il cuore della democrazia, a partire dal dibattito del 23 maggio sugli assi viari, dove abbiamo esposto con una chiarezza che ci distingue dalla coalizione di centro-sinistra la nostra forte opposizione, senza eufemismi o inganni“. Così si esprime la candidata sindaca di Capannori Popolare, Nicoletta Gini, dopo il confronto sul nuovo impianto di riciclaggio di pannolini.

“Vorremmo fare alcune chiarezze e porre delle domande ai candidati di entrambe le coalizioni e a tutti i cittadini affinché si segua la via della trasparenza e dell’interesse collettivo anche per quanto riguarda la questione complicata dell’impianto di Salanetti – dichiara Gini – L’annuncio del progetto a Salanetti è del 12 agosto 2023, il piano intercomunale che include anche l’ampliamento del centro di riciclaggio e dell’area produttiva a Salanetti (senza menzionare l’impianto) risale al 27 dicembre 2023 e nel verbale del consiglio comunale nessuno del centro-destra ne ha parlato.  La pubblicazione dell’esclusione dalla valutazione di impatto ambientale risale al 13 marzo e anche in questo caso nessuno ne ha discusso fino a quando non è iniziata la mobilitazione a Porcari, dove si è tenuto un consiglio comunale straordinario che avrebbe potuto essere organizzato anche a Capannori. Si può dunque concludere che al centro-destra non importava finché non è diventato un argomento elettorale”.

Il progetto è stato realizzato rapidamente per utilizzare i fondi del Pnrr (10 milioni) e di Retiambiente (5 milioni) con studi generici e approssimativi.  Si sostiene che valutare un’altra ubicazione non è auspicabile perché dilazionerebbe i tempi di realizzazione. Inoltre, la Asl mantiene ancora riserve nonostante l’integrazione di documenti da parte di Retiambiente. Salanetti è un’area produttiva già satura e per la costruzione dell’impianto si prevede la necessità di modificare il piano regolatore, aprendo a ulteriori interventi su una zona già iper sfruttata. Inoltre, il piano intercomunale ha cambiato l’area da frequentemente a poco frequentemente soggetta ad alluvioni, e su questo Capannori risponde che gli studi sono stati presentati ma non ancora approvati. Perché non aspettare il parere del Genio civile? Perché la Regione non ha condotto la valutazione di impatto ambientale, soprattutto alla luce degli scandali legati al Keu che non hanno fatto altro che aumentare la sfiducia della cittadinanza? Con i ricorsi pendenti e l’autorizzazione per la sicurezza idraulica ancora non ottenuta, inoltre, il procedimento seguito è contrario alle modalità di gestione delle risorse pubbliche, anche per il danno che può derivarne”.

“Il nostro, quindi, non è un rifiuto preventivo o ideologico al progetto – afferma Capannori Popolare – ma crediamo che la politica debba perseguire con buon senso, coerenza e chiarezza gli interessi dell’intera comunità, rispettando le procedure stabilite e avviando un dialogo corretto e trasparente con la popolazione su un argomento così delicato e importante che inevitabilmente suscita preoccupazioni. Sarebbe stato necessario un tempo adeguato e modalità di informazione e coinvolgimento adeguati, che in questo come in altri casi sono mancati, e il fatto di evitare domande e richieste da parte di comitati e cittadini non fa altro che alimentare paure e sospetti. È necessaria una svolta e un approccio molto più aperto e dialogante con il territorio e le persone che lo abitano.”.

2024-06-04 08:35:15