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“Non si ottiene alcuna risposta concreta dal nuovo amministratore”, gli scioperi riprendono alla Progest di Altopascio.

Progest di Altopascio: i lavoratori sono stufi di attendere risposte dall’azienda e hanno ripreso lo sciopero. L’ultimo è stato il venerdì scorso, in seguito a una nuova richiesta di “tempo” da parte del nuovo amministratore.

Da parte delle organizzazioni sindacali, Rsu e lavoratori, era previsto “un test dei fatti, dopo l’incontro avuto con l’amministratore delegato, nominato a seguito dei significativi cambiamenti nella governance del Gruppo, “avvenuti alla luce dell’importante esposizione finanziaria che ha superato i livelli di allarme e che richiederà un impegnativo piano di ristrutturazione”.

“Nell’incontro di marzo – si legge in una nota della Slc Cgil di Lucca – sono state ribadite per l’ennesima volta le ragioni che da anni stanno dietro alla mobilitazione delle maestranze: inadempienze contrattuali, crediti retributivi, cause giudiziarie, problemi sulla sicurezza, che hanno reso necessario più di un intervento da parte degli organi di ispezione, la gestione del lavoro da parte della direzione che ha causato perdite di produttività e competitività, oltre a un deterioramento delle relazioni con le maestranze fino al punto di rottura che ha portato anche a denunce. Da parte del nuovo amministratore è stata espressa la volontà di intraprendere azioni concrete per ripristinare una condizione di normalità e cooperazione, per lavorare assieme con impegno alle sfide imposte dalla crisi del gruppo”.

“Tuttavia – sostiene il sindacato – dopo un secondo incontro di recente, è stata inviata una lettera, indirizzata direttamente ai lavoratori e non agli organi sindacali che li rappresentano, in cui si chiede ancora tempo, non si assumono impegni specifici, non si danno risposte concrete, ma si rimanda, con la necessità di approfondire, comprendere, riflettere. E nel frattempo, nulla cambia. I lavoratori, con gli scioperi effettuati in questi giorni, l’ultimo venerdì, hanno ribadito con determinazione la loro posizione e hanno dimostrato che le rivendicazioni espresse, spiegate e motivate dal sindacato rappresentano perfettamente i loro interessi e che si riconoscono in queste richieste. Con la loro massiccia adesione alla mobilitazione hanno dimostrato che i problemi che l’amministratore, nel suo documento, banalizza e cerca di riferire solo a alcuni dipendenti, in realtà coinvolgono tutti, indipendentemente dal ruolo ricoperto. La strategia di guadagnare tempo per spingere verso mediazioni impraticabili o di per sé inaccettabili non ha funzionato in passato e vederla riproposta non fa altro che aumentare l’irritazione delle persone”.

“Se si intende veramente cercare di risolvere il conflitto con i lavoratori e il sindacato – conclude la nota del sindacato -, l’Azienda inizi effettivamente a rivedere le sue posizioni sulle varie tematiche che hanno portato alla situazione conflittuale attuale, alcune delle quali correlate anche all’interpretazione corretta del contratto collettivo di lavoro”.

2024-06-03 14:12:01