Presidi nelle piazze per dire basta allo sfruttamento dei cavalli per il traino delle carrozze turistiche. Questa è la protesta lanciata a livello nazionale dalla Lav – Lega anti vivisezione, coinvolgendo anche le sue sedi toscane a Firenze, Lucca e Pontedera.
A Firenze, sabato pomeriggio, è stata la piazza Santa Maria Novella il luogo di ritrovo: qui si è svolto un flash mob per “richiedere all’amministrazione comunale di rispondere con un’alternativa valida, ecologica e a impatto zero per l’ambiente e gli animali alle licenze ancora in vigore. Molte persone si sono fermate per esprimere il loro consenso. Un’altra città è possibile”.
Sabato, c’è stata anche protesta in piazza San Michele a Lucca, sede di un altro flash mob: “I cavalli delle carrozze”, è il messaggio partito dalla città delle Mura, “vivono come schiavi, sottoposti a un utilizzo arbitrario e violento in nome di una tradizione anacronistica e inaccettabile. Mantenuta solo per tutelare gli interessi economici di pochi e nonostante la vasta possibilità di sostituire le carrozze con mezzi elettrici, senza conseguenze sul piano occupazionale per gli operatori oggi impiegati nel trasporto a trazione animale”.
All’inizio di gennaio, proprio nel centro di Lucca, un cavallo che trasportava una carrozza si è imbizzarrito a causa dell’esplosione di un petardo in piazza Napoleone, travolgendo una panchina.
A Pisa l’appuntamento è previsto invece domenica pomeriggio alle 16,30 in piazza Arcivescovado, con un flash mob organizzato da Lav Pontedera. Lav evidenzia come centinaia di cavalli vengano sfruttati per il traino delle carrozze turistiche: “Costretti a lavorare – si legge sul sito nazionale – per molte ore al giorno, con carichi fino a 900 chilogrammi, esposti a condizioni climatiche sempre più estreme, sottoposti a un livello di stress altissimo per muoversi nel traffico e costretti a eseguire un compito in cui non hanno modo di interagire positivamente con l’ambiente circostante. Le carrozze non si sono fermate nemmeno con il caldo torrido delle scorse estati: due cavalli sono morti a Palermo e uno a Caserta, solo per citare gli ultimi casi”. “Ecco perché – conclude Lav – da anni siamo impegnati per ottenere l’abolizione dei servizi di trasporto a trazione animale,nonché il divieto di utilizzo di equidi per il trasporto di cose e merci su tutto il territorio nazionale”.
2024-06-23 15:27:00