“Il raggiungimento del secondo anno di un’amministrazione comunale consente sempre un’analisi completa e un bilancio dell’attività dell’organismo, in questo caso il Comune di Lucca. La squadra guidata da Mario Pardini e da tutta la maggioranza è sicuramente un gruppo in buona salute, pieno di idee e volenteroso, capace di invertire una triste tendenza che conduceva a un declino senza fine della città e del suo sistema economico e sociale”. Così descrive Vittorio Fantozzi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
“Certo, sarebbe errato affermare che tutto è stato fatto e che ora si possa riposare sugli allori – continua – ma non credo che Lucca corra questo rischio, una situazione che è spesso tipica di altre rappresentazioni politiche, che riescono a condurre campagne elettorali persuasive per poi, poco dopo, mostrare la loro vera natura, fatta di scarso dedizione e mancato rispetto delle promesse elettorali. Nelle ultime giornate ho scritto un testo per esaltare il programma di asfaltamento inaugurato dall’Amministrazione Pardini, lontano dalle gare ciclistiche e dalle scadenze elettorali. Un raro esempio, se osserviamo la situazione attuale. Pardini e la sua maggioranza sono sereni, determinati, stanno lavorando instancabilmente per migliorare Lucca, migliorare la sua reputazione, renderla sempre più allettante. Insieme a ciò, il lavoro che bisogna fare, che purtroppo viene inserito in contesti istituzionali superiori, riguarda le infrastrutture. Lucca, non certamente a causa di Pardini, è ferma da almeno 50 anni e, per compiere realmente il salto di qualità definitivo, deve dotarsi di collegamenti adeguate alle moderne esigenze, un discorso che riguarda anche la Garfagnana. Tanti auguri e complimenti a Mario Pardini e al suo inclusivo progetto politico-amministrativo, di cui sono stato un convinto sostenitore fin dalle prime mosse, una condizione di cui non solo non mi sono mai pentito, ma di cui sono anche orgoglioso”.
L’occasione è anche un commento sul voto amministrativo ed europeo: “Terminato il turno di ballottaggio, si può tentare un bilancio complessivo di questa tornata elettorale. Intanto, segnalo la buona performance di Fratelli d’Italia e del centrodestra in generale alle elezioni europee. Giorgia Meloni, molto votata e alla guida della terza forza continentale, i Conservatori, ha ottenuto il mandato per negoziare in prima persona i nuovi assetti interni all’UE. FdI ha incrementato le percentuali rispetto alle politiche e si conferma come primo partito italiano, eleggendo a Bruxelles un solido gruppo di parlamentari, tra cui il mio amico e capogruppo in Regione Francesco Torselli, eletto grazie anche al significativo contributo della provincia di Lucca”.
“Venendo al capitolo delle amministrative, parto da casa mia – dice – Mi sono impegnato in particolare per una continuità del percorso di buon governo iniziato a Montecarlo e ora incarnato da Marzia Bassini. Abbiamo poi sostenuto le precedenti amministrazioni, ancora in carica, di Castiglione di Garfagnana, Gallicano, Fabbriche di Vergemoli e Camporgiano. Risultati molto negativi a Capannori, unico comune della Lucchesia a votare con più di 15mila abitanti e una netta sconfitta al primo turno. Nel resto della Toscana, luci ed ombre. Il PD perde roccaforti non solo simboliche, come Lamporecchio, Follonica, Ponsacco, Santa Croce sull’Arno. Perde il confronto al ballottaggio con coalizioni nate alla sua sinistra a Borgo San Lorenzo, Calenzano e Rosignano Marittimo. Perde il confronto con esperienze civiche come a Cortona e Colle Val d’Elsa. Perde ancora in realtà a me vicine, come Chiesina Uzzanese e Tresana. Tuttavia, dall’altro lato mantiene i tre comuni più grandi della Toscana, Firenze, Prato e Livorno. Mantiene tutti i comuni più importanti della Città Metropolitana di Firenze. Si arrende alla conferma del centrodestra ad Agliana e Piombino, ma, per soli 8 voti, riconquista Montecatini Terme. Insomma, nel bilancio totale portiamo a casa anche qualcosa di importante, ma non sfondiamo. Il sistema del ballottaggio tende a penalizzare una coalizione come il centrodestra che, proprio perché coesa, tende a fare il massimo subito. E a premiare invece una sinistra che presenta coalizioni molto eterogenee, che però poi non è in grado di governare. Questo dovrebbe spingerci ad aprire le porte a esperienze realmente civiche e a investire nella formazione dei futuri leader e amministratori. Ma tutto ciò non toglie le speranze per le regionali del 2025, anzi. Purché, però, giochiamo la partita in modo serio, iniziando da… ieri”.
2024-06-27 18:01:37