Quante volte gli abitanti di Lucca avranno visto una Piazza Napoleone così piena. Uno spettacolo mozzafiato, con 12.000 spettatori raccolti per un sold out che prometteva fuochi d’artificio. Non è mancato il brivido dell’attesa per l’arrivo nella piccola città toscana degli Smashing Pumpkins, ma prima ancora, a inaugurare la serata, è stato un sorprendente Tom Morello.
Confesso che non avevo grandi aspettative per la performance solista del chitarrista dei Rage Against The Machine, ma sono stato clamorosamente smentito. La sua band ha infiammato la piazza con un paio di medley mozzafiato dei migliori riff dei RATM, una toccante “Like A Stone” dedicata al defunto Chris Cornell e due cover da brividi: “Kick Out The Jams” dei MC5 e “The Ghost Of Tom Joad” di Bruce Springsteen. Solo una piccola pecca: la decisione di suonare la terribile “Gossip”, il singolo prodotto l’anno scorso con i Måneskin, utile solo a ricordare quanto alcune collaborazioni commerciali possano essere banali.
L’arrivo del crepuscolo ha poi lasciato il palco completamente agli Smashing Pumpkins. La formazione ampliata ha visto Billy Corgan, James Iha e Jimmy Chamberlin affiancati dal bassista Jack Bates (figlio di Peter Hook, ex Joy Division e New Order), la corista Katie Cole e una nuova entrata, la talentuosa chitarrista Kiki Wong. Un ensemble di tutto rispetto per un concerto che ha avuto luci e ombre, a causa di un’acustica non esattamente ottimale nell’incantevole location. I volumi erano altissimi, a tratti assordanti, ma la band era in forma e il pubblico ha risposto con fervore.
L’inizio è stato esplosivo: una vibrante “The Everlasting Gaze”, seguita da una sorprendente “Doomsday Clock” (tratta dal dimenticato “Zeitgeist”, il primo album post-riunione risalente al 2007) e da una super-heavy cover di “Zoo Station” degli U2, impreziosita da un terremotante assolo di batteria del gigante Jimmy Chamberlin. Meno brillante il caro Billy Corgan, che ha faticato al microfono ma è comunque riuscito a gestire le sue occasionali stonature, coinvolgendo il pubblico nelle parti più urlate di “Bullet With Butterfly Wings”. Dispiace dirlo, ma la sua voce è forse uno dei pochi punti deboli di uno spettacolo altrimenti ben costruito ed estremamente coinvolgente.
Il culmine della serata è stato raggiunto con i grandi classici degli anni ’90: “Today”, “Thru The Eyes Of Ruby”, “Tonight, Tonight”, “Disarm”, “Mayonaise” e “1979” hanno fatto tremare Piazza Napoleone di nostalgia ed emozione. Tra le tante scene memorabili spicca quella di un Billy Corgan che, sempre più simile a un incrocio tra Nosferatu e Zio Fester e temporaneamente senza chitarra, si scatena sul palco in una versione da brividi di “Ava Adore”, illuminato dalle luci accecanti e da una marea di schermi di smartphone che “catturano” il tutto in video.
Le tracce tratte dall’ultimo album, il triplo “Atum: A Rock Opera In Three Acts”, hanno riscosso scarso interesse, sebbene siano state selezionate le migliori della raccolta: “Spellbinding”, “That Which Animates The Spirit”, “Springtimes” e le più coinvolgenti e pesanti “Empires” e “Beguiled”.
Il rumore e la potenza delle chitarre elettriche rimangono sempre al centro della visione artistica di Corgan. Il concerto è stato estremamente heavy, con assoli infiniti, distorsioni e feedback che hanno lacerato i timpani dei presenti. Una magnifica performance rock per una calda serata estiva che si è conclusa in modo epico con “Rhinoceros” (purtroppo l’unica tratta da “Gish”), “Jellybelly”, l’interminabile ed estenuante “Gossamer” e le hit “Cherub Rock” e “Zero”. Nessun bis per uno spettacolo terminato puntualmente a mezzanotte.
Sì, forse la scaletta avrebbe potuto includere più brani degli anni ’90 e l’acustica avrebbe potuto essere migliore, ma posso dire con certezza di aver assistito a un evento storico a suo modo. Sono tornato a casa esausto, quasi sordo, turbato dallo sciopero dei treni ma estremamente soddisfatto. Un’esperienza indimenticabile al Lucca Summer Festival.
2024-07-08 02:54:24